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Aprire un'attività commerciale in proprio è un'esigenza sentita da molti, giovani e non solo, in quanto permette di evitare quelli che sono i problemi principali di un lavoratore comune a salario, ovvero il dover sottostare ad un responsabile. Oltre a questo problema, si risolve anche quello di avere un salario adeguato alle prestazioni, o di dover aspettare che la paga arrivi secondo quanto stabilito da altri. In più la soddisfazione di gestire un'attività in proprio è senza dubbio un dato di cui tenere conto al momento della scelta del proprio futuro.

Per avviare un'attività commerciale sono necessari dei requisiti particolari. Innanzitutto bisogna possedere i requisiti morali e nel caso di attività che operi nel settore alimentare. Al momento della decisione sul tipo di attività da intraprendere, va scelta la forma giuridica dell'azienda, ovvero se ditta individuale oppure società di persone o di capitali. A questo punto bisogna inviare al Comune dove ha sede l'azienda, la comunicazione di inizio attività, tramite modello COM1.

Bisogna poi aspettare un mese prima di partire con l'attività, ma questa data può variare a seconda delle normative regionali di cui bisogna tener conto. Questa procedura di comunicazione della sede va effettuata solo nel caso che il locale occupi uno spazio di 150 mq, per i comuni fino a 10mila abitanti, e 250 mq per gli altri comuni. Se invece il locale ha misure che escono da questi limiti, andrà inviato il modello COM 2. Oltre i 400 mq, occorre anche il certificato di prevenzione incendi.

Finanziamenti del Governo e gli Investimenti dei giovani imprenditori per aprire un'attività commerciale

La Legge 488/92 sugli esercizi commerciali al dettaglio o all’ingrosso stabilisce le condizioni di erogazione dei finanziamenti per società commerciali per le quali si intendono quelle attività che non vendono servizi o che producono beni. Si tratta di contributi e prestiti concessi solo ad attività già avviate e per svolgere ristrutturazioni e manutenzioni.

Nello specifico le imprese commerciali che possono presentare domanda per il finanziamento in questione sono:

  • gli esercizi di vendita al dettaglio classificati come esercizi di vicinato, di media e grande struttura;
  • esercizi di vendita all’ingrosso e centri di distribuzione;
  • attività commerciali che effettuano vendita per corrispondenza e/o commercio elettronico;
  • imprese di “servizi complementari” alla distribuzione;
  • società di somministrazione di alimenti e bevande.

I prestiti sono concessi a coloro che vogliono aprire un'attività commerciale in una delle zone da sviluppare e incentivare del territorio nazionale.

Per poter usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 488/92, anche il progetto di investimento deve avere determinate caratteristiche, l’investimento deve, infatti, riguardare:

  • la realizzazione di nuovi impianti;
  • il potenziamento delle strutture preesistenti con l’obiettivo di incrementare l’attività produttiva;
  • la conversione di comparti produttivi non rientranti nelle disposizioni di legge per il sostegno alla modifica dei cicli produttivi di impianti esistenti;
  • il rimodernamento della struttura e/o del servizio offerto;
  • la riattivazione di insediamenti produttivi inattivi per lo svolgimento di un’attività analoga a quella precedentemente svolta purché non si tratti del titolare dell’attività inattiva;
  • il trasferimento dell’unità produttiva per decisione dell’amministrazione pubblica centrale o locale ai fini di un piano di riassetto produttivo o di risanamento e valorizzazione ambientale.

I prestiti sono concessi in funzione dell’investimento, delle dimensioni dell’impresa e delle aree territoriali di riferimento. La legge è suscettibile di variazioni annuali e soggetta a diversificazioni territoriali in continua evoluzione, pertanto è bene rivolgersi ad un esperto consulente finanziario

Le difficoltà economiche delle imprese: prestito d'onore e requisiti per accedere alle agevolazioni e aprire un'attività commerciale

Tuttavia non bastano questi finanziamenti per rasserenare una situazione sul limite del drammatico per quanto riguarda le imprese. Come dichiarato infatti da Marco Venturi, Presidente di Rete Imprese Italia, nel Paese sono circa 400 mila le aziende che in fase di apertura o di chiusura hanno un fatturato quasi azzerato.

I principali motivi della crisi delle imprese risiedono nell’elevatissima pressione fiscale (che ha raggiunto il 43%) e nel blocco dell’accesso al credito; questi problemi hanno avuto come conseguenza il rischio chiusura per molte aziende. Sono soprattutto le piccole e medie imprese a subire questa crisi, con l’aggiunta anche delle società a conduzione familiare, che in Italia rappresentano circa la metà del totale.

Servirebbero, conclude Venturi, dei provvedimenti concreti per la ripresa economica, soprattutto sul fronte fiscale. E’ necessaria una sterzata e soprattutto serve dare fiducia a chi vuole aprire un’attività di tipo commerciale, tramite politiche adatte a garantire loro un futuro, che al giorno d’oggi è a tinte sempre più fosche.

Finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto 

Aprire un'attività commerciale

Molti ragazzi e ragazze che intendono avviare una nuova attività commerciale, non sanno dell’esistenza di forme diverse di finanziamento. Infatti, si pensa spesso che ci si debba recare in una banca o in una finanziaria per ottenere quanto basta per aprire una nuova impresa commerciale. Niente di più sbagliato, o meglio, bisogna considerare tutte le opportunità e le possibilità che il nostro Paese mette a disposizione dei giovani.

Esistono finanziamenti a fondo perduto, significa, in parole povere che una percentuale del finanziamento che si ottiene non deve essere restituita. Questi tipi di fondi sono stati creati proprio per sostenere l’imprenditoria (per aprire un'attività commerciale) e cercare di avviarci alla conclusione di questa interminabile crisi economica

Imprenditoria giovanile e femminile: presentazione della domanda per aprire un'attività commerciale

L’imprenditoria giovanile e l’Imprenditoria femminile sono due dei “settori”, se così possiamo definirli, che hanno maggiori opportunità di accedere a questi fondi. Per quanto riguarda l’imprenditoria giovanile, la distribuzione dei contributi è gestita dagli enti europei, regionali, provinciali e comunali tramite l’emissione di bandi.

L’Unione Europea ha fondato un programma europeo per avvantaggiare l’occupazione e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Abbiamo parlato anche di incentivi nazionali i quali, attraverso un decreto, dispongono le norme per accedere alle agevolazioni statali previste per l’autoimpiego.

Poi ci sono i fondi regionali: questi ultimi vengono gestiti dagli enti locali come i comuni, le province, la regione e le camere di commercio. Per ottenere queste forme di finanziamento, è necessario fare un progetto, un Business Plan, il quale dovrà contenere informazioni economico/finanziarie, piano marketing e una pianificazione dell’andamento aziendale riguardante i tre anni successivi alla realizzazione del progetto.

L’imprenditoria femminile, come si può comprendere dal nome, richiede una componente femminile, quindi stiamo parlando di ditte individuali gestite da donne, società coop costituite almeno per il 60% da donne, società di capitali le cui quote siano per i 2/3 possedute da donne e infine, imprese, associazioni, consorzi posseduti per almeno il 70% da donne. 

Le imprese costituite devono essere di piccole o medie dimensioni. Per almeno 5 anni dovranno essere mantenuti questi parametri.

Idee per un’attività, quanto conviene?

Aprire un'attività commerciale

E’ molto difficile e forse al limite dell’impossibile stilare una lista di possibili idee attraenti per aprire un’attività. Questo perché il momento economico odierno induce a una profonda riflessione e soprattutto l’attività appena nata è considerata un rischio in tempi in cui le persone cercano maggiori sicurezze per il proprio futuro.

Quindi parlare di un’idea vincente deve essere comunque valutata attraverso diversi parametri, come per esempio la zona di ubicazione dell’attività, il settore scelto e la relativa concorrenza in quella zona e più in generale le esigenze del mercato. Facendo due esempi, potrebbe essere molto remunerativo aprire un’agenzia immobiliare o un’agenzia di scommesse ma entrambe hanno dei contro da calcolare. Le coppie infatti hanno sempre più difficoltà ad acquistare un immobile ma in questo potrebbe inserirsi lo spirito di saper proporre soluzioni agevolate da parte dell’agenzia.

Per ciò che riguarda le agenzie di scommesse, gli italiani si sa che sono un popolo di giocatori universali, che si parli di Superenalotto, Totocalcio, Lotto o scommesse; ultimamente però anche le scommesse, soprattutto quelle sull’ippica, sono calate notevolmente per il minor potere d’acquisto delle famiglie. Un’idea che potrebbe riscuotere successo potrebbe essere, invece, la vendita di oggetti di elettronica, visti anche gli ultimi episodi che hanno visto centinaia di persone fare a gara per comprarsi un tablet, un Iphone o l’ultima innovazione tecnologica.

I finanziamenti a fondo perduto per aprire un'attività commerciale

Per incentivare i giovani a concretizzare le proprie idee per aprire una nuova ditta, il Governo ha promosso una serie di finanziamenti, dei quali il 50% a tasso agevolato e il restante 50% a fondo perduto. La novità proposta dall’esecutivo cerca di far uscire dalla stagnazione l’economia italiana e invertire il trend che vede molti negozi chiudere, o per i canoni d’affitto troppo alti o per la mancanza di incassi adeguati.

La novità prevista dal decreto liberalizzazioni permette l’apertura di un ssrl (società semplificata a responsabilità limitata) al costo di un solo euro, con l’esclusione delle iniziali spese notarili. termina qui il nostro approfondimento su come si procede per aprire un'attività commerciale. Speriamo ti sia stato utile.

FAQ

Che tipo di attività aprire oggi?

Le attività più in voga nel 2022 sono Vendere servizi di marketing, aprire un negozio online, vendere corsi online, lavorare come influencer, offrire servizi di design, creare siti web, lavorare come Virtual Assistant.

Quali sono le attività più redditizie?

Aprire un e-commerce, fare il programmatore Informatico, lavorare come esperto di Cybersecurity, fare il trader Online, essere consulente Finanziario.

Quanti soldi ci vogliono per aprire un'attività?

Per aprire un negozio, di qualsiasi tipologia si tratti, si dovrà disporre di un budget di almeno 20.000 euro. L'investimento all'inizio si attesta tuttavia tra i 30.000 ed i 50.000 euro.

Quanto costa la licenza di un negozio?

In media una licenza di apertura di un'attività commerciale costa tra i 430€ fino ai 2.000€.

Come aprire un negozio partendo da zero?

Per prima cosa devi aprire una Partita IVA, poi la posizione INPS e INAIL. In seguito bisogna segnalare l'apertura dell'attività presso il Comune di Residenza. Infine dovrai iscriverti al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della tua provincia.

Quali sono i primi passi per aprire un'attività commerciale?

I primi passi includono la definizione dell'idea imprenditoriale, l'analisi di mercato, la scelta della forma giuridica (es. S.r.l., S.a.s., impresa individuale), e l'ottenimento di eventuali permessi o licenze necessari per la tua specifica attività. È inoltre fondamentale redigere un business plan dettagliato per avere chiarezza sulla struttura e sui finanziamenti necessari.

Ho bisogno di un permesso o una licenza per aprire un'attività commerciale?

Dipende dal tipo di attività che intendi avviare. Alcune attività, come ristorazione, vendita di alcolici o attività turistiche, richiedono licenze o permessi specifici. Consulta il Comune o la Camera di Commercio locale per avere informazioni precise sulla tua tipologia di business.

Quali sono i costi iniziali tipici per avviare un'attività commerciale?

I costi iniziali possono variare in base al tipo di attività e alla sua dimensione. Generalmente, includono spese per la registrazione dell'attività, acquisto o affitto del locale, arredamento, merce iniziale, spese legali e notarili, e eventuali licenze o permessi.

Come posso finanziare la mia attività commerciale all'avvio?

Esistono diverse opzioni, tra cui prestiti bancari, finanziamenti a fondo perduto, investitori privati (business angel), o il crowdfunding. È importante presentare un business plan solido e dettagliato per attirare potenziali finanziatori.

Quali sono gli obblighi fiscali quando avvio un'attività commerciale?

Dovrai ottenere una Partita IVA, registrarti alla Camera di Commercio e scegliere un regime fiscale (es. regime forfettario, regime ordinario). Inoltre, sarai tenuto a tenere una contabilità, effettuare pagamenti IVA, e presentare dichiarazioni fiscali annuali.

Come posso promuovere la mia nuova attività commerciale?

Ci sono molteplici strategie, dall'uso di social media, alla pubblicità locale, partecipazione a fiere, eventi promozionali, e strategie di marketing digitale come SEO e SEM.

Quali rischi dovrei considerare quando avvio un'attività commerciale?

Ogni attività ha i suoi rischi specifici. È essenziale considerare rischi economici, come fluttuazioni del mercato, ma anche rischi operativi, legali o tecnologici. Una pianificazione attenta e un'analisi SWOT possono aiutarti a identificare e mitigare potenziali rischi.

Quando posso aspettarmi di raggiungere il pareggio (break-even) con la mia attività?

Il tempo per raggiungere il pareggio dipende da molti fattori, tra cui la natura dell'attività, la domanda del mercato, e i costi operativi. Il tuo business plan dovrebbe fornire una stima del periodo previsto per raggiungere il break-even.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.