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L'IRES non è altro che l'imposta sul reddito delle società che si applica al patrimonio che viene prodotto da questo tipo di entità in maniera proporzionale.

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Scopri come calcolarla

L'importo dell’IRES, al momento, è uguale al 24% del reddito (oppure il 16,5% per i soggetti agevolati). Il reddito di impresa o la base imponibile si calcolata aggiungendo le entrate e sottraendo, invece, le spese come dalla seguente formula:

Base imponibile = Ricavi – Spese da Lavoro dipendente – Costi Variabili +0,05 Dividendi + Interessi Attivi – α Interessi Passivi – Ammortamenti + Cambiamento delle scorte + Plusvalenze Patrimoniali.

Quando avrete determinato la base imponibile, essa va moltiplicata per l'aliquota IRES in maniera tale da ottenere l'imposta lorda alla quale si deve, quindi, sottrarre le eventuali detrazioni, le ritenute, i crediti d'imposta o gli acconti d'imposta. Da ciò, il valore che ne consegue, rappresenta il debito IRES (qualora è maggiore di zero) o il credito (se è minore di zero).

È molto importante chiarire, per evitare ogni confusione, che le spese detraibili rappresentano quelle che vanno a diminuire l'imposta lorda (invece i costi deducibili sono connessi all'attività che si svolge a e sono decurtati dai ricavi).

Gli interessi passivi deducibili: vediamoli

I valori che si possono sottrarre sono quelli legati per esempio alle locazioni finanziarie o alle obbligazioni, invece, non si possono includere quelli con natura commerciale.

Va poi chiarito che, non tutti gli interessi passivi si possono dedurre nell'esercizio in cui si verificano ma non devono superare il limite del 30% del Reddito Operativo Lordo, il ROL.

Qualora i valori riportati siano superiori, allora, possono essere sottratti in successivi periodi mentre un possibile margine non utilizzato si può sommare a quello disponibile in successivi esercizi.

I dividendi e la regola del participation exemption

Ai fini IRES soltanto il 5% dei dividendi partecipa alla creazione del reddito in base alla regola del partecipation exemption la quale ha come scopo una diminuzione del fenomeno di doppia tassazione.

Per far si che i dividendi siano esclusi, la società in cui si investe deve:

  • Avere la residenza in un Paese che non sia classificato come paradiso fiscale;
  • Esercitare una attività commerciale;
  • Avere registrato le azioni in bilancio fra le immobilizzazioni finanziarie
  • La partecipazione deve essere detenuta per almeno 12 mesi.

Modalità per il pagamento 

L'IRES va contribuito in due soluzioni:

  1. Il saldo: il quale deve essere pagato entro giorno 16 (qualora non festivo, sennò il primo giorno feriale utile), sei mesi dopo la chiusura del precedente anno (in giugno quando i conti vengono chiusi a dicembre)
  2. L'acconto: il quale equivale all'ammontare che è stato versato per l'IRPEF.

Si può scegliere di effettuare due pagamenti dividendo il carico da contribuire in un 40% entro il 16 giugno e un 60% entro il 30 novembre, quest’ultimo, con la manovra di bilancio 2019 prevedrà un aumento sugli acconti IRES che potrebbero salire fino al 100%.

Poi, l'Agenzia delle Entrate può predisporre dei cambiamenti, dei rinvii o ulteriori rateizzazioni che comunicherà di volta in volta.

L'IRES si paga tramite il modello F24 sull'ammontare che è riportato nella dichiarazione dei redditi.

Novità 2020: per chi è obbligatoria l’imposta sul reddito e le novità sul rimborso IRPEF  2020

Con la finanziaria dell’anno 2007, vi sono delle società passive sull’imposta reddito delle società, per esempio i trust che sono presenti in Italia, e posseggono per oggetto principale l’esercizio di attività commerciali. Ci sono però alternativamente delle realtà che hanno l’obbligo di pagare tale imposta. Il pagamento sull’imposta relativo al reddito della società, deve essere pagata dai seguenti soggetti IRES:

  • la società per azione, società cooperative e società di mutua assicurazione (purché residenti dentro i confini italiani);
  • tutti gli enti pubblici e privati differenti dalle società, che sono al contempo residenti nel territorio dello stato e che non mancano di avere il possesso esclusivo o principale dell’esercizio di attività. Questo oggetto della società o dell’ente è principalmente determinato dalla legge o, in caso altro, dallo statuto o dall’atto costitutivo della società;
  • tutte le società e ogni tipologia di ente con o senza una giuridica personalità, che non risiedono nel territorio dello stato. Conseguentemente sono contemplati dentro la categoria soggetti IRES anche tutti i redditi prodotti da società estere che vogliono attività in Italia, al di là del fatto che questo reddito possa essere tassato anche nel paese di residenza.

Per tutti i soggetti interessati all’imposta Ires, di estrema utilità, può essere il fatto che il decreto fiscale 2020 ha introdotto delle novità: in relazione alle ultime novità pubblicate in Gazzetta Ufficiale, sono state accettate soluzioni volte alla modifica di quanto previsto dal testo del decreto passato, collegato alla legge di bilancio di Ottobre. La legge di conversione del decreto fiscale 2020 viene approvata della sua modifica nel corso dell’interparlamentare dalla RC auto familiare al Bonus Tari 2020. Per di più è stato preso in considerazione l’aumento della tassa di soggiorno, fino a 10 euro alla nuova scadenza 730 (al 30 Settembre) a partire dal 2021 e nuovi meccanismi per il rimborso IRPEF, il quale ha avviato l’accredito già dal mese di Ottobre. La nuova scadenza 730 scivola dal 2021 al 30 Settembre 2020, per effetto del decreto 2020. I contribuenti che si chiedono quali saranno i tempi di rimborso IRPEF sono tanti e in sede di dichiarazione redditi vengono previste nuove modalità. In base alle previsioni provenienti dall’emendamento al decreto fiscale 2020, si prevede che le somme da rimborsare al dipendente o al pensionato siano rispettivamente: sulla prima retribuzione utile; sulla retribuzione di appartenenza al mese successivo, fino a quello in cui il sostituto ha ricevuto il prospetto della liquidazione.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.