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- Come funziona il servizio online di consultazione degli attestati telematici di malattia
- Elementi del certificato telematico
- Quali sono i requisiti per ottenere un certificato di malattia telematica in Italia?
Il certificato di malattia è documento che rappresenta la motivazione che giustifica l’assenza del lavoratore dal posto di lavoro per problemi di saluta. Esso dev’essere stilato dal medico curante o da un medico appartenente al Sistema Sanitario Nazionale. Tutti i lavoratori, sia nel settore pubblico che nel settore privato, sono obbligati a presentare il certificato di malattia che giustifichi la loro assenza per un tempo variabile e proporzionale al problema di salute, in caso di assenza. Il lavoratore deve, inoltre, presentare il protocollo identificativo del certificato al datore di lavoro, mentre il medico ha l’obbligo di trasmettere telematicamente il certificato all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS).
Come funziona il servizio online di consultazione degli attestati telematici di malattia
L’accesso per i datori di lavoro è permesso tramite l’inserimento del PIN aziendale rilasciato dall’INPS. La ricerca può essere effettuata tramite il numero di protocollo del certificato di malattia o tramite il Codice Fiscale del dipendente, oppure tramite cognome del dipendente potendo, così, visualizzare e scaricare la lista degli attestati telematici di malattia.
La consultazione telematica degli attestati di malattia è utile al datore di lavoro per rendersi conto della posizione del proprio dipendente relativamente ai permessi richiesti per malattia, così come al lavoratore stesso per richiedere eventuali rimborsi soprattutto se il certificato è stato emesso in seguito a cure per infortuni sul lavoro; però trattandosi di dati sensibili, bisogna avere cautela con la privacy.
Elementi del certificato telematico
È importante compilare correttamente il certificato in quanto un’errata compilazione potrebbe comprometterne la validità. Il medico, ovviamente, conosce gli elementi che compongono un certificato, ma poiché può capitare di sbagliare, non è inutile conoscere i requisiti di validità dello stesso, al fine di risparmiarsi scocciature in futuro. Ovviamente, vanno inseriti tutti i dati che portano all’identificazione del lavoratore come: cognome, nome e codice fiscale, dopodiché è necessario l’inserimento dell’esatta prognosi della malattia e l’indicazione dei giorni di assenza dal lavoro, con riferimento al luogo e alla data di compilazione, nonché all’esatta data in cui inizia la malattia fino alla data in cui essa continui. Al certificato così compilato, vanno apposti timbro e firma del medico curante, l’indirizzo completo e l’esatto domicilio del lavoratore dove seguiranno le visite mediche fiscali.
Se alcuni di questi elementi dovessero essere errati o assenti, il certificato non ha alcuna validità e, per tanto, il lavoratore rischia l’omessa motivazione dell’assenza al lavoro, che sfocia nell’assenza ingiustificata. Le conseguenze di questo sono in capo al datore di lavoro, che può optare per vari provvedimenti disciplinare, finanche al licenziamento.
La privacy
La sentenza della Cassazione n. 2367 del 31 gennaio 2018 ha stabilito che si configura la violazione della privacy se il medico fiscale esplicita la diagnosi nel certificato di malattia destinato al datore di lavoro. Sebbene la violazione c’è, la Corte non prevede il risarcimento dei danni.
La sentenza parte proprio dalla normativa di riferimento sugli attestati (D.M. del 15 luglio 1986) dalla quale si evince che è imposta la riservatezza del medico fiscale nell’atto di redigere il referto da consegnare in copia al datore di lavoro occultando la diagnosi e ogni riferimento a visite specialistiche che possono lasciar intendere una diagnosi.
La sentenza della Cassazione, tuttavia, non prevede il risarcimento dei danni al paziente, perché affinché questo sussista si deve dimostrare che la condotta del medico fiscale ha avuto conseguenze concrete o provocato un danno effettivo al lavoratore.
Nel caso specifico, infatti, che ha prodotto la sentenza in Cassazione, il lavoratore ricorrente, oltre a lamentare l’esplicito riferimento diagnostico da parte del medico, lamentava anche l’atteggiamento diffidente, persecutorio ai limiti del mobbing da parte dei colleghi e persino dei parenti venuti a conoscenza delle visite mediche e specialistiche prescritte. La Cassazione ha, però, ritenuto in questo caso che il danno subito non fosse direttamente ascrivibile al medico fiscale, ma alla divulgazione avvenuta successivamente da parte del datore di lavoro. Poiché il ricorrente aveva contestato il ruolo del medico, la Cassazione non ha potuto addebitare a questo il risarcimento dei danni. Se, invece, il dipendente avesse sporto denuncia al datore di lavoro, la sentenza sarebbe potuta essere diversa sottolineando il tema della responsabilità nei casi di violazione della privacy.
Poiché il tema della responsabilità è giuridicamente sviluppato in modo frammentario e tecnicistico non è ancora possibile parlare di risarcimento dei danni per riconosciuta violazione della privacy, ma allo stesso tempo, la sentenza ha creato un precedente che deve porre i datori di lavoro e chiunque entri in contatto con i dati sensibili della persona in una posizione di massima cautela.
Quali sono i requisiti per ottenere un certificato di malattia telematica in Italia?
Ottenere un certificato di malattia telematica richiede il soddisfacimento di alcuni requisiti. Innanzitutto, è necessario essere iscritti a un sistema sanitario accreditato e fornire una prova di residenza. Inoltre, è richiesto un documento medico valido che confermi la diagnosi della malattia o dell'infortunio, oltre alla compilazione del modulo di richiesta online sul sito ufficiale dell'Inps. I certificati rilasciati in questo modo sono validi solo fino a 15 giorni dopo il rilascio.
Come presentare e rilasciare un certificato telematico?
Per presentare e rilasciare un certificato telematico, è necessario compilare il modulo di richiesta online con tutte le informazioni necessarie, insieme al certificato medico e alla prova di residenza. Una volta approvata la domanda, sarà possibile ottenere il certificato stampandolo, firmandolo e presentandolo all'ospedale o alla clinica più vicina per ottenere i benefici.
L'utilizzo di un certificato di malattia telematica offre diversi vantaggi, tra cui la possibilità di ottenere servizi medici senza dover viaggiare o assentarsi dal lavoro, la semplicità e la velocità della procedura e la riduzione della burocrazia. Tuttavia, ci sono anche alcune sfide da considerare, tra cui la necessità di una connessione a Internet, la manutenzione e la sicurezza del sistema e la gestione delle informazioni personali.
Il futuro dei certificati telematici in Italia
Nonostante queste sfide, l'uso di certificati telematici in Italia è destinato a crescere, grazie all'accessibilità e alla facilità di utilizzo della tecnologia e all'introduzione di nuove leggi e regolamenti per garantire la sicurezza del sistema e proteggere la privacy dei pazienti. Tutto ciò suggerisce un futuro promettente per i certificati elettronici in Italia, con servizi sanitari più rapidi, affidabili ed efficienti per i pazienti.
Per affrontare le sfide associate all'implementazione e al mantenimento di un sistema telematico in Italia, è importante che i professionisti del settore medico e le organizzazioni sanitarie siano consapevoli dei potenziali rischi e degli aspetti critici da considerare. Questi includono la formazione adeguata del personale, la garanzia della sicurezza e della privacy dei dati, la manutenzione continua del sistema e la disponibilità di supporto tecnico specializzato.
Inoltre, è importante che i pazienti siano informati sulle opportunità offerte dai certificati telematici, sui vantaggi del loro utilizzo e sui potenziali rischi associati. In particolare, i pazienti dovrebbero essere informati sulla necessità di proteggere i propri dati personali, di utilizzare password complesse e di evitare di condividere informazioni sensibili con terze parti non autorizzate.
In definitiva, l'utilizzo dei certificati telematici rappresenta un importante passo avanti nella modernizzazione del sistema sanitario italiano, offrendo una maggiore efficienza, una maggiore accessibilità e una maggiore sicurezza per pazienti e professionisti del settore. Tuttavia, per garantire il successo e la sostenibilità di questo sistema, è necessario affrontare con attenzione le sfide associate alla sua implementazione e al suo mantenimento, al fine di garantire la massima sicurezza e protezione dei dati dei pazienti.