L’imposta sul valore aggiunto è una tassa richiesta su ogni transazione commerciale per cui avvengano cessioni di beni, o fruizioni di servizi e prestazioni. È un’imposta indiretta, cioè riguarda i consumi e non il reddito. Ogni contribuente è identificato da un codice numerico individuale che associa a ogni soggetto fiscale, il tipo di attività svolta (per lavorare da casa come freelance o per aprire un'attività vera e propria) e l’appartenenza territoriale.
È importante ricordare che la partita IVA ha dei costi di apertura e prevede contributi da pagare ogni anno, quindi non conviene e non è neanche richiesta a chi svolge un’attività commerciale o fruisce prestazioni professionali occasionalmente o comunque con guadagni non sufficienti.
Aprire una partita IVA significa regolarizzare la propria posizione fiscale, nel caso in cui si abbia per le mani un’attività che produce delle entrate al di sopra della soglia minima di 5.000 euro annui. Il cittadino è tenuto a sapere in via preliminare che l’apertura porterà dei costi e degli oneri di cui tener conto. Il numero dovrà comparire sul sito web ufficiale, nelle fatture e in tutti quei documenti dove è richiesto questo particolare codice, pena la sanzione degli organi di vigilanza. Si consiglia l'acquisto di un software di gestione che automatizzi dunque questi processi.
Costituita da un codice di undici cifre, può essere richiesta dal contribuente in diverse modalità:
Ricordiamo che per gli under 35 esiste un regime agevolato di cui abbiamo già parlato qui.
Per la richiesta dell’apertura, c’è da sapere che sono disponibili diversi modelli, a seconda del tipo di richiesta pervenuta. Imprese individuali e lavoratori autonomi devono presentare il modello AA9-10 mentre chi non rientra in questa categoria deve compilare un altro modello, chiamato AA7-10. I non residenti, per richiedere l’inizio di un’attività, devono presentare un modello diverso, ossia il modello ANR/3. Ovviamente se non si vuole correre nessun pericolo ed inciampare nei passi della burocrazia, si può contattare il proprio commercialista di fiducia al quale affidare la pratica di apertura.
Una volta aperta, il titolare è tenuto a controllare la propria posizione per ottemperare agli obblighi di legge e verificare l’affidabilità degli altri gestori o clienti.
Ricapitolando: bisogna compilare i seguenti moduli:
Una volta presentati i moduli, bisogna tener conto degli obblighi che comportano aprire una Partita IVA, ovvero la scelta del regime contabile (basandosi su una previsione del volume di affari generato) e la gestione della contabilità della società, oppure della ditta individuale, sulla base delle norme fiscali del caso.
Quest'attività presuppone anche l'iscrizione a determinati istituti di previdenza sociale per il versamento dei contributi. In particolare è necessaria l'iscrizione all'Inail e all'Inps. Nel secondo caso, sarà necessario anche versare un contributo del 23,5% affinché siano riconosciute varie indennità:
Chi apre la partita IVA è soggetto a determinati obblighi fiscali. Innanzitutto l'emissione di fattura, contenente tutti i dati e una serie di altri dati fiscali relativi al soggetto. Questa pratica necessita la registrazione di tutte le fatture emesse e ricevute, la detrazione di tutte le operazioni che sono soggette a imposte e tassazioni. L'operazione fiscale principale di chi apre una partita Iva è poi quella di liquidare, versare e dichiarare periodicamente, presentando il Modello F24, nonché la dichiarazione annuale con il Modello Unico.
Nel mondo sempre più incentrato sul web e su Internet, anche ciò che riguarda una pratica come aprire una Partita IVA può essere effettuato on line. La partita Iva viene rilasciata al momento di inizio attività per i soggetti o persone fisiche. La richiesta di questo documento on line segna un ulteriore passo per la telematizzazione di alcune pratiche burocratiche al fine di agevolare la vita al cittadino.
Questa buona pratica accorcia notevolmente i tempi per chi è impossibilitato a recarsi direttamente all’ufficio di competenza. I passi da compiere sono i seguenti:
Tutte le informazioni da sapere
Il sito dell’Agenzia delle Entrate offre un quadro molto sintetico su cosa fare per avere tutte le informazioni di cui si ha bisogno. L’Agenzia delle Entrate infatti suddivide tutto ciò che c’è da sapere in cinque paragrafi:
Per aprire una partita iva è necessario rivolgersi alla Agenzia delle entrate in base al proprio domicilio fiscale. I residenti a Roma, dunque, dovranno rivolgersi presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate.
Indirizzo: Via di Settebagni, 384, 00138 Roma
Telefono: 06 872831
È possibile e consigliabile, avviare e gestire la propria attività tramite uno studio commercialista, che non solo si occuperà di fare le pratiche di apertura ma terrà anche la contabilità per le dichiarazioni previste ogni anno. Ovviamente, questo avrà i suoi costi aggiuntivi, pur facilitando i passaggi che sono complessi soprattutto per le dichiarazioni annuali dei redditi. Vuoi sapere quanto costa il tutto? Dai un'occhiata qui.
Come detto, per attribuire un numero a persone fisiche è necessario compilare il modulo AA9/10, mentre le società devono richiedere il modulo AA7/7. Tale modulo può essere richiesto, compilato e consegnato gratuitamente all’Agenzia delle entrate. Si uscirà dall’agenzia con in mano il proprio numero. Quello che non è gratuito fare è la dichiarazione del tipo di attività svolta, il cui costo varia a seconda dell’attività. Tale dichiarazione è obbligatoria all’apertura o comunque entro trenta giorni dell’inizio dell’attività.
Indirizzo: Via della Moscova, 2, 20121 Milano
Telefono: 02 636791
Indirizzo: Via Montedonzelli, 48, 80128 Napoli
Telefono: 081 613 7211
La riforma Monti ha introdotto diverse novità sull’Iva. L’obiettivo principale della riforma era di risanare il bilancio delle casse italiane, entro il 2013. Il mezzo che la manovra finanziaria Monti ha adottato fu quello di aumentare l’Iva, che a sua volta potrebbe comportare un aumento dei costi e una conseguente diminuzione del potere di acquisto degli italiani.
L’Iva ha subito un aumento dal 20 al 21%; la riforma Monti però ha mirato anche alla caccia nei confronti degli evasori fiscali, cioè nei confronti di coloro che evadono il fisco. L’aumento dell’aliquota Iva ha riguardato sia l’Iva ordinaria, che ha subito delle variazioni che vanno dal 21 al 23%, sia l’Iva ridotta, che invece ha subito delle variazioni che vanno dal 10 al 12%.
Entro il 16 marzo di ogni anno deve essere effettuato il saldo iva . Per la trasmissione telematica si procede a settembre; per la liquidazione a giugno. Il versamento si opera con il solito modello F24 e con l'apposito codice tributo. Sono tenuti a effettuare sia il calcolo che il versamento del saldo iva annuale i titolari che maturano un saldo di debito superiore a euro 10, 33.
Stando alle carte il 16 marzo di cui prima rappresenterebbe la scadenza naturale dell'iva. In realtà, però, vuoi che a marzo, solitamente, le aziende hanno appena finito di chiudere i bilanci, vuoi che i professionisti aspettano sempre giugno prima di effettuare il pagamento, i legislatori fiscali hanno introdotto la possibilità di predisporre il pagamento dell'iva con un termine spostato al 16 giugno. Per ogni mese o frazione di mese in eccesso dal primo termine del 16 marzo si paga una maggiorazione dell'iva dello 0, 40%. Così, tutti più o meno felici, abbiamo due scadenze naturali per il pagamento dell'iva annuale.
Per versare il saldo bisogna partire dal debito che nasce dalla liquidazione annuale. Tale liquidazione si calcola sottraendo l'acconto iva versato (solitamente) il 27 dicembre alla dichiarazione dei redditi annuale. Se da questo calcolo si ottiene un risultato superiore a 10, 33 euro bisogna procedere con il versamento dell'imposta. A questo punto si può procedere compilando il modello F24 (ponendovi il codice tributo 6099) facendo attenzione a indicare l'esatto anno di riferimento e l'esatto importo nella colonna “importi a debito”. Prima di tali operazioni, in febbraio, bisogna però compilare la comunicazione annuale dei dati iva.
Al giorno d'oggi, per avviare un'attività commerciale non è assolutamente necessario essere proprietari di un negozio su strada o comunque aperto al pubblico: infatti è possibile aprire una Partita IVA oppure creare la propria vetrina ed utilizzare il web per pubblicizzare i prodotti ed i servizi, attraverso il commercio elettronico. Come vedremo, non è assolutamente un'impresa ardua.
Attualmente è possibile vendere veramente di tutto sul web, dai libri all'abbigliamento, dai prodotti di informatica a quelli alimentari. Un primo approccio fondamentale per poter gestire al meglio il commercio online è la realizzazione di un sito internet efficace, sia in termini di presentazione dei prodotti al pubblico che di gestione dei contenuti. Infatti, non basta avere un buon sito internet ma, per incrementare i guadagni, il sito deve essere facilmente trovato dai motori di ricerca, e dunque dai clienti in cerca dei nostri prodotti; inoltre, se si vuole aprire un negozio sul web, è bene conoscere le tecniche principale del marketing attraverso questo strumento.
L'investimento iniziale va ben ripartito fra i beni e i prodotti da vendere, e la gestione del sito. Infatti, il sito deve essere costantemente aggiornato per quanto riguarda i prodotti in catalogo, e inoltre deve effettuare campagne di promozione mirate alla clientela, che va innanzitutto fidelizzata.
La mentalità inoltre sta cambiando, e anche dal punto di vista economico, attivare un negozio on-line è diventato più conveniente. Con la diffusione di internet, infatti, sono aumentati anche i papabili clienti che si rivolgono al web alla ricerca di punti di acquisto.
Questo tipo di opportunità richiede molte meno risorse, e dunque i costi per iniziare un'impresa del genere risultano sicuramente più contenuti. Non bisogna comunque dimenticare che come ogni altra attività, una impresa di questo genere necessita di tutta una serie di pratiche burocratiche da cui non si può prescindere.
Va comunque preso in considerazione che quando si è intenzionati ad avviare un negozio sul web, c'è da studiare e conoscere la tipologia del cliente virtuale: a cosa è interessato, da cosa è attirato maggiormente, e quale logica di acquisto lo guida. Bisogna dunque identificare le strategie giuste di vendita, di comunicazione, di promozione e di fidelizzazione. Poiché negli ultimi anni la concorrenza di questo tipo è sempre più spietata, è opportuno conoscere la concorrenza prima dell'avvio e farsi un'idea sul tipo di servizi offerti e su come migliorarli grazie al proprio ingresso nel mercato.
La caratteristica vincente è certamente la trasparenza dei prodotti e dei servizi offerti. Questo significa avere prodotti competitivi, saper trasmettere questi valori grazie al proprio sito, e fornire le maggiori garanzie al cliente. L'importanza è quindi quella di saper gestire al meglio la fase di progettazione e di implementazione dei servizi, ponendosi agli occhi dei clienti in maniera assolutamente sincera e trasparente, mettendo a disposizione dei contatti a cui rivolgersi per rispondere a eventuali dubbi e domande del caso.
Prima di partire con un negozio su internet, è bene comprendere come funziona il commercio elettronico. Con questo termine si intende il una particolare attività, che grazie al crescente sviluppo di internet, è possibile effettuare comodamente da casa con il proprio pc. In base a delle specifiche ricerche è possibile affermare che nel nostro paese, questo genere di impresa sta avendo un grande successo, infatti, ogni anno vengono richiesti ben 30milioni di ordini di beni attraverso la rete
Nel 2009 possiamo identificare l'anno del vero boom dell’ecommerce che ha avuto un valore stimato di circa 10 miliardi di euro. I prodotti e servizi maggiormente richiesti sono passatempi, ad esempio giochi, il turismo e i beni elettronici di consumo, soprattutto quelli che ancora non è possibile acquistare nei negozi del nostro paese.
Come abbiamo già detto l’ecommerce sta riscuotendo un grande successo in Italia, infatti, la possibilità di comprare servizi e beni grazie al Web, utilizzando server che tutelano in pieno i dati dell’acquirente, che permettono di svolgere anche il pagamento direttamente dal proprio pc con carta di credito, piace a molti. E’ proprio per questo motivo che lo Stato italiano ha deciso di mettere a disposizione degli interessati degli incentivi per la vendita online. La riunione avvenuta nella sede del Ministero dell’istruzione, alla quale hanno partecipato Filippo Patroni Griffi, che svolge la Funzione pubblica, i ministri Corrado Passera e Francesco Profumo, il sottosegretario all’Editoria Paolo Peluffo e diversi rappresentanti della Coesione territoriale e del Ministero dell’Economia, hanno stabilito l’importanza di stabilire le linee guida dell’Agenda digitale italiana.
Per realizzare questi obiettivi sono stati organizzati sei gruppi di lavoro, che collaboreranno tra di loro, uno degli scopi da realizzare sarà anche la creazione di infrastrutture a banda larga. E’ importante sapere che gli incentivi mirano anche ad offrire, alle aziende che si occuperanno del commercio elettronico, la possibilità di usufruire di importanti sgravi fiscali. Quindi tutti coloro che sono interessati ad aprire una Partita IVA, potrebbero aprire un negozio virtuale, gli sgravi fiscali offerti hanno anche lo scopo di incentivare l’imprenditoria giovanile.
I sei gruppi di lavoro che hanno il compito di sviluppare il tema, saranno in stretto contatto con dei referenti dei ministeri ma anche con dei rappresentanti pubblici, in modo da riuscire a raggiungere facilmente gli obiettivi dettati dall’Agenda digitale europea.
L'articolo è stato scritto dalla Redazione di ElaMedia Group
I giovani italiani si trovano spesso nelle condizioni di richiedere un prestito personale, questo a causa delle condizioni di lavoro più difficili e precarie che l’epoca attuale porta con sé. Lo dimostra il fatto che per molti under 30 è tutt’altro che semplice, per non dire impossibile, andare via di casa. Complice l’alto numero di contratti precari, anche tra chi ha una laurea e un titolo di studio solido, e le offerte di lavoro che presentano condizioni di minore stabilità.
L'apertura della partita IVA è un passo obbligatorio per coloro che intendono lavorare a livello commerciale o imprenditoriale. Tutti quelli che decidono di aprire un'attività devono infatti fare richieste di attribuzione della partita iva presso l'Agenzia delle Entrate.
L’Italia non è sicuramente un paese per giovani. Le opportunità lavorative spesso e volentieri nascondono salari molto bassi a fronte di un numero di ore di lavoro esorbitante.
Intesa San Paolo Mutuo Giovani è la tipologia di prestito messa a punto dall’istituto di credito San Paolo per andare incontro alle aspettative dei giovani che desiderano acquistare la prima casa
Aprire un'attività non è sempre così facile; oltre al possedere ottime capacità gestionali e d'impresa, colui che decide di gestire un'attività in proprio, deve infatti avere a disposizione ingenti somme di denaro per poterla avviare al meglio. Soprattutto per un giovane che intende affacciarsi al mondo dell'imprenditoria giovanile, è spesso necessaria e fondamentale la richiesta di un prestito in banca o presso altri istituti di credito affini. I prestiti vengono inoltre richiesti nei casi dell'acquisto di un immobile.
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