Il bilancio aziendale è un documento fondamentale e obbligatorio istituito dall’art. 2423 del Codice Civile composto da uno schema obbligatorio da seguire e che racchiude le informazioni chiave di un’azienda, ma soprattutto il suo stato di salute e l’andamento degli affari.
Quando si avvia un’attività commerciale è importante che l’imprenditore – che obbligatoriamente deve apporre la propria firma sul bilancio annuale - sia in grado di leggerlo, interpretarlo – se non redigerlo – per poter essere in grado di fare le scelte ottimali per l’azienda, per un maggiore controllo delle finanze e del patrimonio e non lasciare in mano a terzi la redazione di un documento così importante per l’azienda. Scopri con noi come leggere un bilancio.
Il bilancio aziendale racchiude le informazioni patrimoniali, finanziarie ed economiche di un’impresa. Le operazioni contabili possono coincidere con l’anno solare (dal 1 gennaio al 31 dicembre) oppure no: è una scelta dell’azienda. A seconda delle dimensioni aziendali e del volume di affari, il documento può essere un fascicolo di poche pagine o un documento di centinaia di pagine. Nel caso di aziende quotate in borsa, i bilanci devono essere resi pubblici per motivi di trasparenza verso i soci e tutte le persone coinvolte nell’impresa che a vario titolo necessitano di sapere l’andamento della società: si tratta dei cosiddetti stakeholders che possono essere i dirigenti stessi, i soci, i finanziatori, gli investitori, i fornitori e chiunque abbia interessi nell’azienda. Per sapere come leggere un bilancio bisogna conoscere come so compone.
Un bilancio aziendale – indipendentemente dalla grandezza dell’azienda – si compone di tre parti:
Il bilancio aziendale - pur essendo un documento unico – si compone di tre parti distinte, ma dialoganti tra loro la cui interpretazione deve essere tuttavia chiara e univoca.
In uno schema si fornisce la fotografia della situazione aziendale alla chiusura dell’esercizio annuale: nella sezione di sinistra si iscrive l’”attivo” ovvero tutte le attività, i beni e le proprietà possedute dall’azienda come i fabbricati, i macchinari, le attrezzature, le dotazioni tecnologiche e innovative che si utilizzano per lo svolgimento dell’impresa, nonché eventuali crediti che si vantano presso clienti o terzi, le disponibilità liquide come la cassa, i saldi attivi dei conti correnti.
Nella sezione di destra si riportano le passività, le uscite subite dall’azienda nel corso dell’attività come i debiti contratti verso terzi, fornitori e banche. Sempre nella sezione di sinistra sotto le passività, si riporta il capitale netto che è la differenza data tra gli attivi e i passivi e a sua volta rappresentato dai diritti dei proprietari/soci sui beni dell’azienda e suddivisi nelle voci di:
L’insieme costituisce il capitale netto aziendale e quindi lo Stato patrimoniale.
Lo Stato patrimoniale evidenzia la solidità dell’impresa e la condizione finanziaria. Il conto economico, invece, riporta i costi sostenuti e i ricavi conseguiti rivelando la situazione economica dell’impresa. La differenza tra i costi e i ricavi produce un risultato che in positivo si definisce “utile”, in negativo si chiama “perdita”. Il vero e proprio bilancio. Lo schema del conto economico si raffigura nel modo seguente:
Le caratteristiche di un conto economico sono dunque:
Dai ricavi totali – ovvero dalle entrate dell’impresa dovute dalla vendita di beni, servizi e prodotti – si devono detrarre i costi e le spese che si sostengono per lo svolgimento di impresa (l’acquisto delle materie prime per la produzione dei beni e servizi forniti, le spese relative ai salari/stipendi dei dipendenti, gli affitti, le forniture, eventuali mutui, gli interessi sui prestiti, nonché le imposte. La differenza tra costi e ricavi è il risultato dello stato economica aziendale:
Le attività e le passività sono l’elemento di raccordo tra il conto economico e lo stato patrimoniale. Se gli utili non vengono ridistribuiti tra i soci, confluiscono automaticamente nel patrimonio aziendale andando ad alimentare il capitale netto.
È il documento finale che serve a sintetizzare, interpretare e integrare il bilancio. In essa devono essere riportate tutte le informazioni come espressamente richieste dall’art. 2427 comma 1 del Codice Civile e, in aggiunta, altre informazioni utili a rappresentare correttamente e inequivocabilmente la situazione aziendale e per una migliore comprensione del bilancio di esercizio.
Dopo aver visto da cosa è composto il bilancio aziendale, cerchiamo di capire perché è importante saperlo leggere. Se si è un investitore, prima di compiere un qualsiasi tipo di investimento, occorre ovviamente capire cosa si sta comprando. Saper leggere un bilancio aziendale, allora, aiuta a scegliere come e dove orientare i propri investimenti. Se ad esempio si vuole investire su un titolo azionario, sarà bene informarsi sul bilancio della società in questione, andando a valutare alcuni parametri fondamentali, come il patrimonio netto, il cosiddetto cash flow, ma anche gli oneri finanziari e i ricavi. Saper leggere un bilancio aziendale è fondamentale anche nel caso in cui si è un piccolo imprenditore, a dispetto del sentire comune. Comprendere i numeri della propria ditta è di notevole importanza per compiere le scelte più appropriate. Se, ad esempio, occorre chiedere un finanziamento in banca, conoscendo il proprio bilancio, si avrà anche maggiore lucidità su cosa aspettarsi e cosa no.
In ogni caso, che si tratti di un investimento o della propria impresa, analizzare un bilancio è fondamentale per fotografare in modo realistico la situazione di un’azienda. Questo vuol dire saper interpretare le voci più importante che lo compongono, così da poter affrontare qualunque decisione aziendale in modo lungimirante e sereno. Ecco, allora, che saper leggere un bilancio aziendale significherà comprendere quali sono i parametri che condizionano la gestione e la determinazione dell’utile di bilancio, distinguere i ricavi dalle vendite, poiché i due andamenti non sempre e non necessariamente coincidono. Vuol dire anche conoscere gli aspetti finanziari della gestione imprenditoriale, evitando così di far confusione coi numeri e analizzare i competitor in modo preciso e dettagliato. Infine, significa anche comprendere quali investimenti fare, quanto e se esporsi finanziariamente con la banca e con i propri clienti e imparare a gestire il flusso di cassa nel modo giusto. In ultimo, vuol dire dialogare con il proprio commercialista.
Speriamo che la nostra guida su come leggere un bilancio vi sia stata utile.
La proroga dell’ecobonus del 110% fino al 2022, con la possibilità che questo particolare incentivo possa essere ulteriormente esteso, dovrebbe risollevare il mercato immobiliare dagli effetti negativi della pandemia.
Il prestito è un finanziamento di denaro da parte di istituti di credito o di cittadini privati, nei confronti di un soggetto. É possibile richiedere un prestito direttamente in banca, ma anche servirsi delle società che propongono un preventivo su internet.
Copyright 2015 - Sviluppato dall'Agenzia Web di Roma ElaMedia Group - Partita IVA 12238581008