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Benvenuti in un altro articolo firmato Finanziamenti Per Giovani! Oggi parliamo di Evasione fiscale e sanzioni. Uno dei temi più in voga degli ultimi tempi è senza dubbio quello della famosa lotta contro l’evasione che, arrivata ormai a proporzioni davvero gigantesche, ha dovuto obbligatoriamente destare l’attenzione di tutti i governi, a partire proprio dal nostro neo governo tecnico. È opportuno ricordare che con la formula di “frode fiscale” si intende tutto ciò che concorre a ridurre, o addirittura eliminare, il prelievo fiscale dello Stato sul cittadino.

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Un male che negli ultimi dieci anni si è esteso a macchia d’olio in tutta l’Europa senza risparmiare la nostra bella Italia.

Sanzioni frode fiscale: cosa rischiano gli evasori

Con il Decreto Salva Italia sono tanti e diversi gli ultimi provvedimenti messi in atto per contrastare l'evasione: oltre all'abbassamento della soglia entro cui è possibile effettuare pagamenti in contanti , la manovra Monti presenta dei vantaggi per i cittadini che rendono trasparente il proprio reddito ma inasprisce, al contempo, le sanzioni per chi comunica dati falsi all’amministrazione fiscale.

Periodo di reclusione per gli evasori

Con le nuove leggi, coloro che evadono il fisco rischiano di vedersi applicate addosso sanzioni ben più gravi rispetto al passato: ecco che, infatti, per reati di frode fiscale potrebbero addirittura scattare le manette: la possibilità di reclusione arriverebbe fino a un massimale di tre anni dietro le sbarre. Stesse misure anche per gli intermedi finanziari che comunichino dati scorretti riguardanti un qualsiasi proprio cliente. La trasmissione di atti falsi (parzialmente o no) o la consegna di dati e notizie non rispondenti al vero diventano, dunque, un rischio attivo sempre più serio.

Reati penali

Non solo i comportamenti illeciti, ma anche i comuni sbagli nella compilazione della dichiarazione dei redditi potranno quindi determinare gravi sanzioni. Per le società risponderanno i responsabili legali. Le sanzioni penali per i reati di frode fiscale riguarderanno anche l'emissione di false fatture: per una falsa fattura, anche solo di un euro, gli evasori rischieranno un periodo dai 6 mesi ai 2 anni di reclusione. Per le fatture false di natura maggiore al tetto di 154.937 euro, il periodo di reclusione previsto potrebbe andare dai 18 mesi ai 6 anni.

Le sanzioni nei casi di frode

Chi intende aprire un'attività imprenditoriale o commerciale sa benissimo che, per poter operare senza avere problemi futuri, in regola e secondo quanto previsto dalla legge, deve farsi la Partita IVA e soprattutto fatture tutto quello che viene acquistato e venduto, evitando di trasmettere dati falsi ed erronei relativi al proprio giro d'affari. Questo tipo di regole potrebbero avere un valore diverso per chi si occupa di transazioni intraeuropee o comunque intra-stati, come nel caso di operazioni di trading on line.

Evasione fiscale e sanzioni; gli strumenti per la lotta

Per contrastare l’endemico fenomeno dell’evasione fiscale, è nata una nuova strategia, che nasce dall’accordo tra i vari enti, Comuni e Regioni. Si tratta di ReteComuni e si avvale dell’aiuto dell’Agenzia delle Entrate: l’accordo è di reciproco aiuto visto che può capitare che sia il Fisco a chiedere ulteriori accertamenti agli Enti Locali così come gli stessi Enti possono avvalersi per le loro verifiche dei dati dell’Agenzia tributaria.

Sono previsti inoltre degli incentivi per quelle Regioni che risponderanno in breve tempo alle sollecitazioni dell’Agenzia delle Entrate. E’ lotta aperta quindi per riportare l’Italia in una condizione di normalità e soprattutto di rispetto verso i cittadini onesti.

Chi controllare

Già nel 1950, più di sessant’anni fa, il mitico Totò nel celeberrimo film “47 morto che parla” coniava una frase che sarebbe passata alla storia per la sua perenne attualità. Si tratta della famosissima “E io pago, e io pago”. E purtroppo dietro a tanta, ineguagliabile, ironia si nasconde una triste e radicata verità. Quanto i deboli vengono tutelati e quanto i potenti controllati? E come mai quando si tratta di risollevare le sorti di interi stati ad essere chiamati in causa sono sempre le fasce più deboli e meno idonee a “fare sacrifici”, anziché chiedere aiuto a chi per anni ha evaso ingenti capitali che sarebbero bastati a sfamare intere città del terzo mondo?

È bene, dunque, che lo Stato si nasconda un po’ meno e non rischi di divenire un soggetto in fuga come lo sono gli evasori. È tempo di pugno duro e tolleranza distribuiti sul lato giusto della bilancia e non come, ormai per convenzione, è da sempre stato fatto.

La situazione attuale in Europa

Coloro che intendono aprire un'attività devono anche rendersi conto che, al fine di evitare spiacevoli sorprese, devono regolarizzare tutte le pratiche relative ai documenti da consegnare per l'apertura dell'attività stessa. Chi decide di entrare nel mondo dell'imprenditoria oppure coloro che vogliono intraprendere un'attività commerciale devono inoltre sapere che necessitano dell'apertura della partita Iva e soprattutto devono essere a conoscenza del fatto che dovranno fatturare tutti i prodotti e i servizi e dichiarare tutto il denaro che viene emesse e che entra nelle casse dell'azienda stessa.

Sono però tanti coloro che cercano in diversi modi di evadere il fisco; a tal proposito la manovra Salva Italia del governo Monti si sta indirizzando anche in tal senso al fine di combattere e ridurre l'evasione fiscale che in Italia è di molto superiore alla media degli altri paesi europei.

Per intensificare la lotta all’evasione fiscale internazionale è stato stipulato il “Facta” ovvero il Foreign Account Tax Compliance Act tra cinque Paesi che comprendono Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Luoghi molto diversi uniti sotto lo stesso obiettivo di stretto controllo e vigilanza sui cittadini più furbi che danneggiano enormemente lo Stato. Questa cooperazione intergovernativa dovrebbe facilitare la lotta e migliorare gli strumenti di scambio di informazioni internazionali, soprattutto da e verso gli Usa.

Evasione fiscale e sanzioni: i dati italiani in rapporto

La situazione attuale in Europa non è confortante soprattutto se vi vanno a vedere le percentuali relative all'Italia che ha il primato di evasori fiscali su tutto il resto dei paesi europei. L'evasione fiscale in Europa rispetto alla media italiana non ha dunque eguali; le tasse non pagate e l'economia sommersa nel nostro Paese è davvero a livelli critici e la situazione risulta decisamente sconcertante.

Si parla infatti di centottanta miliardi di euro, che costituiscono il 27 % del totale italiano complessivo a livello fiscale, con un complessivo di operazioni in nero che superano i quattrocentodiciotto miliardi di euro. L'evasione fiscale in Europa e i suoi dati principali sono stati elaborati attraverso uno studio del Tax Research London. I valori relativi al 2009 hanno ad esempio evidenziato che l'evasione fiscale in Europa equivale a circa cento miliardi di euro che aumentano di tale somma ogni anno.

Gli altri dati e le altre percentuali molto alti e relativi agli altri Paesi europei non sono comunque confortanti. La Germania ha un economia sommersa pari a quattrocento miliardi di euro e un'evasione di centocinquantotto miliardi di euro, pari al 16% delle entrate fiscali statali; la Francia si trova al terzo posto dopo Italia e Germania con duecentonovanta miliardi di euro, pari al 15% delle entrate fiscali totali.

La Spagna ha un'economia sommersa di duecentotrentanove miliardi e un'evasione di 72,6 miliardi, mentre la Gran Bretagna ha duecentododici miliardi di economia in nero con una evasione di settantaquattro miliardi.

Dati relativi alle singole Regioni

Il problema  è diventato il tema cardine del Governo per reperire quelle risorse fondamentali per l’Italia per far uscire il nostro Paese dall’attuale situazione di crisi ed allentare di conseguenza la pressione fiscale sui cittadini che ora è arrivata quasi al 45%. Per analizzare attentamente il quadro generale, il Governo è sceso nel singolo particolare, esaminando regione per regione i dati e mettendo in campo gli strumenti idonei per un’efficace lotta.

Sul web si trovano diverse notizie riguardanti la percentuale di frode di ogni singola regione. Il primo pregiudizio da contrastare è l’opposizione Nord-Sud che purtroppo ancora divide il nostro Paese dopo 150 anni di storia d’Unità. Infatti, geograficamente si delinea questa situazione: al Nord un’evasione di alta entità ma concentrata, al Centro di media entità e diffusa e al Sud di bassa entità ma capillare.

Diverse mappe presenti su Internet offrono il quadro completo con i dati relativisulle singole regioni. Su questo tema si possono aggiungere anche i dati tratti dal libro “Il sacco del Nord”, scritto da Luca Ricolfi. Lo scrittore traccia una mappa regione per regione indicando nel 26% la media italiana: secondo questi dati, le regioni più virtuose sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto mentre agli ultimi posti della graduatoria ci sono Campania e Calabria (con quest’ultima con un tasso dell’85%, ossia si evadono 85 euro su 100 dichiarati).

Evasione fiscale e sanzioni: cosa dice la legge?

Nel nostro paese questo crimine è disciplinato principalmente dal decreto legislativo numero 74 emanato nel 2000. La terminologia evasione sta a indicare quelle azioni che i contribuenti attuano per evitare di dover pagare delle imposte allo Stato, non rispettando quindi le norme vigenti in materia fiscale. Purtroppo nel nostro paese la presenza degli evasori fiscali è molto elevata e questo comporta delle pesanti conseguenze sul bilancio dello Stato. Gli ultimi governi che si sono succeduti hanno dichiarato guerra agli evasori fiscali, aumentando i controlli da parte della guardia di finanza. 

L’evasione può avvenire in diversi modi, ad esempio quando un commerciante non emette gli scontrini dopo aver effettuato una vendita, anche se di piccolo importo, quando un contribuente non dichiara tutto il reddito che ha percepito durante l’anno e quindi non paga allo Stato l’imposta realmente dovuta ecc. Nel momento in cui gli evasori fiscali sono scoperti lo Stato applica la legge evasione senza mezzi termini e punisce con pesanti sanzioni gli evasori. E’ importante sapere che è stata realizzata una apposita legge evasione alla quale sono seguiti numerosi decreti legislativi perché l’evasione è un tarlo che mina l’andamento del bilancio interno di uno Stato, causando spesso un deficit pubblico e un debito pubblico.

La legge coinvolge i Comuni

Il Governo per combattere e distruggere definitivamente gli evasori fiscali ha realizzato una manovra finanziaria che coinvolge i Comuni italiani, ai quali viene assegnato il compiti di segnalare i possibili evasori fiscali che subiranno poi ulteriori controlli da parte degli organi preposti. Il Comune che segnala l’evasore riceverà un contributo per il suo operato che servirà a incrementare le risorse economiche del comune stesso. Il contributo può variare in base soprattutto alla presenza o meno della realizzazione di un apposito consiglio tributario comunale.

Il consiglio tributario è un organo che ha il compito di aiutare i funzionari comunali a scovare gli evasori fiscali che vivono nel proprio comune. Il consiglio tributario è regolato da un apposito regolamento comunale ed è importante sapere che i Comuni italiani che decidono di realizzare questo organo di controllo, riceveranno un premio pari al 100% delle cifre di denaro che sono state riscosse. La legge evasione che contiene l’istituzione di un consiglio tributario all’interno dei comuni è la numero 78 emanata nel 2010. 

Passi avanti del Governo

Il Governo Monti dall’inizio del suo mandato ha cominciato una lotta ferrea contro l’evasione, che con il passare degli anni è diventata il male dell’Italia fermando la crescita e lo sviluppo della Penisola. Dai dati emersi, si riscontra un vizio diffuso nel nostro Paese di non pagare le tasse, facendo conquistare al Bel Paese (purtroppo) la maglia nera in Europa.

I dati parlano chiaro

I dati fotografano una situazione allarmante e tragica allo stesso tempo e solo i controlli più rigidi degli ultimi mesi sono riusciti a migliorare un quadro drammatico. L’ammontare totale dell’evasione è stata stimata in 120 miliardi di euro con 50 miliardi di euro di redditi non dichiarati e 8 miliardi di Iva evasa.

Sono cifre talmente enormi che fanno capire di quanto sia stato in difficoltà il Paese a reperire risorse costringendo quindi i cittadini italiani ad ulteriori sforzi per il risanamento nazionale. E non finisce qui perché nel 2011 gli evasori totali, ossia sconosciuti al Fisco, sono stati 7500 che hanno nascosto una ricchezza di 21 miliardi di euro.

La lotta del fisco riguarda anche le strutture immobiliari che hanno portato la Finanza a scoprire più di un milione di case fantasma a cui è stata attribuita una rendita di 817 milioni di euro circa. Tutti questi dati hanno portato l’Italia a essere la regina in Europa su questo campo: secondo uno studio di “Tax research London”, l’economia sommersa nel nostro Paese ammontava a poco più di 418 miliardi di euro con un’evasione pari a 180 mld circa.

Evasione fiscale e sanzioni: la sterzata

Il Governo Monti, grazie al potenziamento di alcuni strumenti di controllo, sta iniziando ad ottenere buoni risultati sulle tasse evase. Dagli ultimi dati sull’evasione fiscale, sono stati già recuperati 12 miliardi di euro e uno dei motivi principali dell’aumento della riscossione del gettito fiscale è riconducibile all’abolizione del segreto bancario, misura che permette allo Stato di tenere d’occhio tutti i movimenti dei conti correnti.

I dati del 2011 sono molto incoraggianti e segnano un’inversione di rotta su questo fronte tanto che rispetto al 2010 si è registrato un ­+22.7% delle entrate. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera si è dichiarato soddisfatto degli ultimi dati sull’evasione fiscale aggiungendo che in Italia si è preferito in passato puntare sui condoni piuttosto che su una forte politica in questo ambito.

Lo stesso direttore ha lanciato un’ultima riflessione ragionando sul fatto di quanto sarebbe potuta migliorare l’Italia se solo si fossero riscossi almeno 50 dei 120 miliardi di euro totali evasi. Sicuramente gli italiani onesti non avrebbero dovuto pagare un dazio così alto come stanno facendo ora.

Evasione fiscale e sanzioni: il recupero con le misure del Governo

Il recupero dell’evasione fiscale è uno dei punti principali della riforma che ha elaborato il Governo Monti per far uscire definitivamente l’Italia dalla crisi che ha costretto gli italiani ad enormi sacrifici dal punto di vista economico. In Italia il problema dell’evasione fiscale è divenuto talmente congenito da farlo diventare un cancro per il Paese e che ha avuto come principale conseguenza quella di alzare la pressione fiscale a un livello record, oltre il 40%. Nel Bel Paese si attesta che l’evasione totale è pari a 120 miliardi di euro, un cifra enorme, quattro volte superiore alla manovra del Governo Monti.

Per questo motivo il premier nella sua agenda ha voluto rafforzare i controlli sull’evasione tanto che nei primi mesi del 2012 sono stati già recuperati già12 miliardi di euro. Le misure prese dal Governo per il recupero dell’evasione fiscale riguardano la tracciabilità, il redditometro e i controlli sui movimenti dei conti correnti degli italiani.

Per ciò che concerne il primo aspetto, si è fissato il limite del pagamento in contanti a 1000 euro (questo ha provocato una modifica della manovra per quanto riguarda le pensioni); al di sopra di questa cifra saranno obbligatori i pagamenti con moneta elettronica.

Il redditometro servirà invece a incrociare i dati relativi al reddito dichiarato dal contribuente con il tenore di vita adottato, facendo riferimento soprattutto a tutte le spese sui beni di lusso o proprietà (auto intestate, terreni, barche, ecc). Per questo lo Stato si avvarrà di un nuovo programma, Serpico, che monitorerà tutti i dati relativi al contribuente confrontandole con quelle degli ultimi cinque anni e in caso di anomalie invierà subito l’informativa all’Agenzie delle Entrate.

Infine, sempre collegato a questo tema, gli intermediari finanziari saranno tenuti a inviare periodicamente i dati relativi ai conti correnti delle persone per poter analizzare nel dettaglio e nel breve periodo tutti i movimenti del conto.

I vantaggi del recupero

Tutte queste misure sono necessarie per estirpare un male interno che è rappresentato dall’elevata frode fiscale in Italia. Il recupero della maggior parte di questo gettito potrà quindi essere finalizzato alla gestione di tutti quelle risorse che hanno bisogno di liquidità.

E’ in sintesi la concretizzazione del concetto che l’uso del bene privato esige l’esistenza del bene pubblico. Inoltre il recupero dell’evasione fiscale porterà un vantaggio per tutti i contribuenti che ora devono pagare anche per chi non paga. Pagare tutti per pagare meno: che non sia più un’utopia ma che diventi finalmente realtà.

La Manovra Monti 

L'evasione fiscale penale è quindi prevista nella Manovra “Salva Italia” del governo tecnico Monti. Nello specifico sono previsti anche fino a sei anni di reclusione per coloro che ometto o falsificano i dati di fatturazione. 

È possibile che persone fisiche o giuridiche vengano sottoposte a controllo e rischino l'evasione penale con sanzioni per verifiche fiscali, accertamenti relativi a notizie e dati erronei rilasciati dal contribuente o per controlli sui versamenti, dati e i movimenti finanziari.

Le sanzioni penali relative agli intermediari finanziari possono invece verificarsi nei casi in cui fuoriescano o si facciano richieste relative a dati e informazioni dei contribuenti o delle società fiduciarie. 

All'interno di una società verranno puniti con il reato di evasione gli amministratori unici, i delegati di amministrazione e i responsabili legali della società stessa. L'evasione penale scatta anche nei casi di emissione di fatture false con la presenza di costi che in realtà non sono stati effettuati e che spesso vengono inseriti dai contribuenti per ottenere agevolazioni fiscali o riduzioni relative ai redditi d'imposta irpef o ires.  Se il valore della fattura falsa è inferiore ai 154.937 euro, si rischiano da sei mesi a due anni; se invece viene superato tale ammontare all'interno della fattura stessa il periodo di reclusione varia dai diciotto mesi ai sei anni.

L'evasione penale è prevista anche nei seguenti casi: mancata dichiarazione dei redditi od omissione di alcuni dati; omissioni relative ai dati delle ritenute d'acconto e dell'Iva; dichiarazioni fraudolente. La sanzione penale per dichiarazioni fraudolente si adopera quanto si riscontra una evasione sull'imposta che supera i 77.468 euro oppure nei casi di omissione di beni patrimoniali superiori al 5 % della somma totale oppure a 1.549.370 euro.

Ispezioni e vigilanza

Nell’ultimo periodo del 2011 si sono verificati grandi controlli, ispirati dalla vicinanza delle vacanze natalizie e dai grandi acquisti. Molte località turistiche sono state esaminate a tappeto, come contromossa alla crisi e punto di partenza del recupero crediti. L’evasione è una questione che è sempre presente come “la spada di Damocle” quando si parla di economia.

Debito pubblico, la realtà al Governo

I controlli dell’appena passato 2011 hanno fruttato un buon recupero di capitale, risultato equivalente a poco meno di 1,5 miliardi di euro, tra contributi evasi e tasse non saldate. Per il 2012 si prevedono verifiche selettive ed una vigilanza più qualitativa per tutelare soprattutto i lavoratori vittime di irregolarità. Questo non per penalizzare un’impresa, l’obiettivo è bensì costituire un programma di controllo favorendo il sistema produttivo.

“La vera conseguenza dell’evasione è il tanto discusso debito pubblico“ si era pronunciato così lo scorso dicembre Leonardo Paggi, saggista “alla base del Governo deve essere ben impressa questa realtà, se davvero si vuole salvare l’Italia”. Il Ministero ha programmato quasi 150mila ispezioni in svariate regioni, e specie nel Mezzogiorno saranno applicati controlli serrati; per quanto sembrino pochi i recuperi, l’Agenzia delle Entrate ha puntato tutto sulla qualità stessa dei controlli, più che al numero.

Collaborazioni per il fisco: INAIL in prima linea

La riforma del fisco applicata al lavoro sarà molto utile per tenere sotto osservazione eventuali anomalie sui rapporti di lavoro e sui contratti atipici (part-time, a progetto, collaborazioni occasionali, etc.), nonché le tutele per le lavoratrici madri, spesso soggette ad irregolari compromessi lavorativi. Anche l’INAIL, in materia di evasione, avrà di che occuparsi: con la regolarizzazione degli imprenditori cinesi, attività di pesca e venditori ambulanti, insieme ai comitati regionali effettuerà controlli sugli infortuni, ponendo particolare attenzione alle imprese edili ed ai loro dipendenti.

Nonostante siano molti, tra privati cittadini ed imprenditori, a non dichiarare “averi” ed “attività” soggetti a tassazione, la cerchia riguardante l’evasione del fisco è ben più larga e sicuramente non di facile gestione. “L’Italia non è più focolaio di crisi” dice Mario Monti “con gradualità stiamo uscendo dalla zona d’ombra; le riforme del lavoro ed i controlli fiscali programmati lo dimostrano”. Un successo in queste nuove promesse dell’economia italiana, sarà tutto a beneficio dello Stato e dei suoi cittadini.

Dai primi blitz a sistematici controlli

I nuovi decreti per la lotta all’evasione prevedono linee guide per stendere liste di evasori fiscali o dei sospetti evasori da sottoporre ad accertamenti. Coloro che rientreranno tra i “sospettati” sono proprio gli esercenti che sono stati sorpresi a non emettere gli scontrini fiscali. Le indagini si estenderanno anche ai loro conti bancari ed alla documentazione amministrativa della stessa azienda.

Dopo Milano, Cortina e Sanremo, le liste di evasori fiscali sono in forte crescita. Negli ultimi giorni la Guardia di Finanza ha attuato pesanti blitz ed ispezioni a Napoli, Ravenna, Bari, Palermo e Genova. Le Fiamme Gialle, nel primo caso, hanno scoperto che l’80% dei negozi non rispetta la normativa tributaria. L’evasione nella città campana ha fatto emergere cifre sconcertanti: incassi illegali del 980%, con lavoratori in nero e clientela priva di scontrini fiscali.

La manovra prevede anche nuovi articoli che regolamenteranno la tassa dei rifiuti e dell’IMU (ex ICI). Il Presidente Monti sfrutterà la delega varata in Parlamento e le riforme prenderanno vita entro la primavera, con il riordino delle norme attualmente vigenti e definendole in un unico testo. Le liste di evasori fiscali sono proprio il primo passo per queste nuove leggi: controlli a tappeto su tutto il territorio per verificare il punto della situazione in Italia.

Spese dei cittadini: cosa cambierà in questa primavera

Le liste di evasori fiscali danno il via anche alle riforme riguardo le Partite Iva, oltre le tasse generiche presenti nel nostro Paese. Si recupereranno così i fondi non incassati dallo Stato e si inizierà ad educare le imprese a tenere, obbligatoriamente, un elenco di clienti e fornitori. Sotto accusa anche i capitali all’estero, molte volte detenuti in maniera illegale. In questo caso ci sarà una proroga per il pagamento delle imposte sul denaro depositato per permettere di “pareggiare i conti” con la tassazione, contro lo scudo fiscale varato dal Governo Berlusconi.

Le liste di evasori fiscali “centrano” anche l’IMU, la vecchia tassa chiamata ICI, che a breve subirà alcuni cambiamenti, fornendo nonostante tutto uno sconto per ogni nucleo familiare, indipendentemente dal numero di immobili posseduti. Grazie a questi provvedimenti anche le Istituzioni come la Chiesa ed i politici, associazioni sportive e quelle senza fini di lucro, oggi tutte esenti, parteciperanno assieme ai comuni cittadini alla ricrescita economica del PIL.

Controlli scontrini: i documenti che servono per acquistare e vendere beni e servizi

Coloro che intendono aprire un'attività devono essere a conoscenza del fatto che, per essere in regola con lo Stato devono adempiere a determinati obblighi e doveri di natura pratica ma soprattutto di natura fiscale. 

La primo cosa da fare infatti quando si decide di avviare una nuova attività commerciale o imprenditoriale è quella di aprire la partita IVA. Ogni prodotto che verrà venduto ad un cliente oppure verrà acquistato dall'azienda stessa dovrà essere provvisto di scontrino fiscale

I documenti che un'azienda commerciale o imprenditoriale deve emettere ogni qual volta ha intenzione di vendere un determinato prodotto o servizio sono sostanzialmente tre: fattura, ricevuta fiscale, scontrino fiscale.

La prima è la fattura che va emessa se si possiede la partita Iva ma anche nei casi in cui il cliente la richiede; essa contiene: natura, qualità e quantità dei prodotti;importo dei prodotti calcolati al netto dell'Iva e l'ammontare dell'Iva stessa; la percentuale di aliquota Iva; il totale fatturato. 

I commercianti dovranno invece emettere in qualunque occasione la ricevuta o lo scontrino fiscale attraverso strumenti appositi chiamati misuratori fiscali. La ricevuta può essere anche rilasciato compilando un apposito modulo cartaceo.

Il mancato rilascio della ricevuta fiscale o dello scontrino è punibile per legge e rientra nei fenomeni. Attualmente la Guardia di finanza sta attuando dei controlli a tappeto sugli scontrini fiscali non rilasciati o emessi in modo irregolare. 

Evasione fiscale e sanzioni sui controlli degli scontrini fiscali

La lotta promossa attraverso numerosi decreti dal Governo Monti si sta muovendo anche verso controlli sempre più serrati e frequenti, da parte della Guardia di Finanza, in merito ai regolari rilasci o meno degli scontrini fiscali. 

Oltre ai controlli sugli scontrini fiscali veri e propri, il decreto sulle semplificazioni del Governo Monti prevede inoltre la realizzazione di una lista contenente tutti i nomi di coloro che sono sospettati di frode fiscale e che devono essere sottoposti ai dovuti controlli della Guardia di Finanza locale. 

Le multe ai commercianti evasori sono aumentate recentemente dopo intensi controlli su tutto il territorio nazionale. Tali soggetti evasori saranno inoltre sottoposti ad una valutazione dettagliata di tutta la storia della loro attività commerciale e un controllo anche sui loro conti correnti bancari. Termina qui il nostro approfondimento sull'Evasione fiscale e sanzioni derivanti.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.