Anche gli avvocati potranno avere accesso al credito e ai fondi strutturali dell’Unione europea creati per sostenere lo sviluppo del lavoro di chi svolge la libera professione all’interno dell’Unione Europea. Da marzo 2016, è attivo uno sportello informativo per i liberi professionisti, sulla partecipazione ai bandi del Fondi dell’Unione Europea.
Approvata dal Senato la legge di stabilità 2016, novità interessanti per i liberi professionisti e quindi per gli avvocati, i quali vengono equiparati, per quanto riguarda l’accesso ai Fondi Europei, alle piccole e medie imprese (PMI). La norma prevede: «equiparati alle PMI come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita».
La Commissione UE con il piano “imprenditorialità 2020” ha adottato un piano di rilancio e sostegno per coloro che svolgono l’attività come liberi professionisti e quindi ha esteso anche a loro i benefici che godono le piccole e medie imprese e le micro imprese. Da ora con stanziamenti europei anche gli avvocati, possono accedere in modo più semplice ai finanziamenti per essere più competitivi e investire sull’innovazione.
In parole povere, gli avvocati, se in possesso dei requisiti richiesti, in forma individuale, possono anche loro beneficiare dei fondi strutturali europei gestiti dalla Commissione Europea, dallo Stato e dalle Regioni, lo stanziamento dei fondi strutturali europei va dal 2014 al 2020. Vediamo quali sono i requisiti richiesti:
Per accedere agli stanziamenti strutturali Europei gli Avvocati devono presentare una domanda alla regione dove sono residenti e dove svolgono la loro professione, quindi bisogna accertarsi tramite il sito web della propria regione se il bando è aperto e se si hanno i requisiti.
I Piani Operativi Regionali si distinguono in:
La Cassa di previdenza forense si impegna ad aiutare gli avvocati iscritti che vogliono accedere tramite i bandi regionali, ai fondi strutturali europei con lo scopo di avviare o riorganizzare lo studio.
I giovani italiani si trovano spesso nelle condizioni di richiedere un prestito personale, questo a causa delle condizioni di lavoro più difficili e precarie che l’epoca attuale porta con sé. Lo dimostra il fatto che per molti under 30 è tutt’altro che semplice, per non dire impossibile, andare via di casa. Complice l’alto numero di contratti precari, anche tra chi ha una laurea e un titolo di studio solido, e le offerte di lavoro che presentano condizioni di minore stabilità.
Quando si decide di aprire un'attività imprenditoriale, è bene conoscere a fondo il panorama legato ai finanziamenti, alle imposte da pagare e tutto quello che concerne le dinamiche di attuazione utili all'avvio dell'impresa che si intende gestire ed eventualmente il regime speciale iva a cui aderire.
Il mutuo giovani under 36 è una buona opportunità per comprare casa se rientri nella categoria. Questa guida sulle modalità attraverso cui è possibile richiederlo ti faciliterà di molto quando ti approccerai con la banca per richiederlo, mettendoti in una posizione di vantaggio quando contratterai con l'istituto di credito.
L’acquisto di una casa segna sempre un momento importante nella vita di una persona. Può significare stabilità, indipendenza, famiglia. In Italia si stima che il 92% degli abitanti sia proprietario di una casa, ma la percentuale cala drasticamente al 6% quando si tratta di giovani under 36. Le cause sono molteplici, ma la principale è la mancanza di garanzie sufficienti affinché un giovane riesca a ottenere un mutuo.
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