Oggi ci occupiamo di Franchising a costo zero. Il termine franchising, ormai entrato nel linguaggio comune anche nel nostro paese, indica essenzialmente una partnership tra imprenditori al fine di promuovere la vendita di prodotti o di un marchio specifico. Questa tipologia di affiliazione permette di avviare un'attività imprenditoriale, avvalendosi fin da subito di una "struttura commerciale madre" (franchisor) già presente e affermata sul mercato, sfruttandone così tutti i vantaggi.
Ogni nuova startup nella fase iniziale può incontrare delle criticità, che siano legate alla burocrazia o alla difficoltà di far conoscere in poco tempo un nuovo marchio o prodotto, che nel caso di affiliazione vengono totalmente azzerate limitando così il rischio d’impresa.
Dagli anni settanta ad oggi le attività nate con questa modalità hanno visto una crescita esponenziale in moltissimi settori, dall'abbigliamento all'informatica, al mondo delle scommesse e persino nella ristorazione, consentendo così a diversi marchi di incrementare la propria visibilità e il bacino di utenti fidelizzati.
Prima di intraprendere un percorso imprenditoriale in franchising è bene capire quali sono i punti di forza di una collaborazione così strutturata, vediamo quali sono:
A fronte dei tanti vantaggi però, è bene ricordare che il lavoro dell’imprenditore è per gran parte vincolato alle direttive imposte dalla casa madre, su un modello commerciale avviato e consolidato che ogni affiliato è tenuto a rispettare.
Ad oggi i brand che offrono la possibilità di affiliarsi sono tantissimi, scegliere quello giusto comporta un'attenta valutazione e comparazione tra le varie opzioni, prima fra tutte la scelta del settore stesso in cui operare, tenendo conto sia delle propensioni e interessi personali che delle possibilità di guadagno rispetto all’investimento iniziale.
Ci sono poi alcune informazioni sul franchisor che è necessario conoscere e analizzare in prima battuta. Il numero di affiliati, gli anni di presenza sul mercato e la sua notorietà per esempio, possono fornire immediatamente la percezione di affidabilità e di successo di un determinato brand rispetto ad altri. Per ulteriore garanzia l’imprenditore che decide di affiliarsi può richiedere: alla casa madre la visione dei bilanci degli ultimi 3 anni dell’attività, al fine di valutare i rischi del suo investimento; accertarsi che essa sia iscritta alle associazioni di categoria, che hanno il compito di monitorarne costantemente l’operato; verificare l’incidenza dei negozi precocemente chiusi rispetto al totale di quelli aperti sotto quello specifico marchio; calcolare le eventuali richieste di royalties da parte del marchio sul fatturato annuo, che possono incidere (fino ad un massimo del 10%) sul guadagno.
Procediamo per step. Una volta individuato il settore/marchio a cui desideriamo affiliarci e dopo aver studiato attentamente tutte le informazioni sullo stato del brand è necessario capire se si è in possesso dei requisiti richiesti dallo stesso, sia per il franchisee che per il futuro negozio.
Per l’imprenditore:
Per il negozio:
Come per l’apertura di tutte le attività commerciali, grazie alla Legge Bersani, ora non è più necessario richiedere al proprio Comune, l’autorizzazione amministrativa. E’ sufficiente presentare una dichiarazione al Sindaco della propria città di conformità rispetto alle normative che regolano lo specifico settore di attività del franchising. Nel caso di attività preposte alla somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti) è necessario allegare l’iscrizione al REC e la documentazione attestante la frequentazione, con esito positivo, di un corso riconosciuto dalla Regione.
Per quanto riguarda il regime contabile da scegliere all’apertura del negozio, è consigliabile affidarsi ad un commercialista che sia in grado di seguire passo passo le procedure di apertura della Partita IVA, scelta anche in base alla tipologia di fatturato (se inferiore a € 50.000 si potrà optare per un regime forfettario, con imposte del 15%).
Se il tuo obiettivo è quello di aprirti una tua attività, di metterti in proprio e di puntare tutto sulle tue capacità lavorative allora il franchising è quello che fa per te. Oggi sono moltissimi le società che mettono a disposizione il proprio brand, quindi moltissime le attività su cui puntare come ad esempio una gelateria, una pizzeria, un negozio di abbigliamento, una agenzia di viaggi e molto altro ancora. Quando si intraprende un percorso come questo è bene documentarsi in modo da sapere tutto quello che occorre per non incappare in sgradevoli inconvenienti, ecco perché vi consigliamo di leggere il testo della legge 129/2004.
E’ veramente possibile, oggigiorno, aprire un negozio senza un investimento iniziale, ovvero a costo zero? Generalmente i franchising hanno delle precise richieste come la zona di apertura, le dimensioni del negozio e la densità demografica della suddetta zona oltre ovviamente a una determinata somma iniziale. Qualora il neo-imprenditore non abbia le disponibilità economiche per affrontare tale spesa, esistono due possibili opportunità: richiedere un finanziamento a qualche istituto bancario oppure aprire un franchising a costo zero.
Chi è alla ricerca di un franchising gratis o low cost, molto spesso cerca un tipo di affiliazione in cui diventa il venditore dei prodotti dell’azienda che mette a disposizione il proprio marchio.
Per questo tipo di affiliazione la casa del brand che offre l’affiliazione senza costi iniziali, guadagnerà in seguito a seconda del tipo di contratto che è stato stipulato, come ad esempio la vendita di merci indispensabili per l’attività all’affiliato. Un esempio potrebbe essere un brand di un bar che mette a disposizione le proprie attrezzature in cambio dell’acquisto del proprio caffè.
Queste tipologie di franchising non daranno la possibilità di aprirsi una vera e propria attività commerciale come ad esempio un negozio su strada o in un centro commerciale, ma offriranno una diversa opportunità, con il cosiddetto franchising on line da casa si potrà sfruttare le nuove tecnologie, la grandissima quantità di spazio e la forza attuale del mondo del web. Una grande opportunità potrebbe essere l’apertura di un negozio su una delle più famose piattaforme e-commerce come Ebay o Amazon. Questo comporterebbe un investimento iniziale pari a zero e uno sfruttamento del nome del brand in questione.
Questo tipo di gestione porta con se svariati vantaggi, come il risparmio di denaro per l’affitto di un ufficio, risparmio di tempo sul tragitto per andare a lavoro con il conseguente risparmio di benzina, e infine la grandissima flessibilità sugli orari lavorativi.
Ovviamente come per tutte le attività, anche questo tipo di negozio esistono i pro e i contro.
Per quanto riguarda i vantaggi:
Gli svantaggi sono:
Ecco un elenco di attività che mettono a disposizione la loro esperienza e competenza per chi volesse affidarsi a loro per mettersi in proprio:
Che cosa serve di preciso per aprire un bar? Serve sicuramente come prima cosa un locale “idoneo”, nel senso di spazioso e capiente per le serate più affollate o un piccolo ma grazioso per le colazioni della domenica mattina. Insomma, la scelta spetta a voi e deve riguardare solo quello che avete in mente da fare con il vostro bar. Sicuramente però avrete bisogno delle autorizzazioni e licenze necessarie per l’apertura e per la vendita degli alcolici.
Se le esperienze lavorative che si hanno avuto in precedenza non sono molto in tema con la gestione dell’apertura di un bar, consigliamo di seguire magari dei corsi su come fare, in modo da essere preparati nel momento in cui andrete a fare dei business plan e gestire la parte economica e finanziaria dell’attività. Bisogna conoscere approfonditamente questo tipo di argomenti se si ha l’intenzione d’investire del tempo, ma soprattutto dei soldi, in questa impresa. Dei corsi specifici di questo tipo sono molto spesso organizzati da scuola alberghiere o associazioni specializzate.
Inizialmente, per contenere le spese, consigliamo sempre di dare molta attenzione e partire da basi solide affidandosi a delle persone che hanno delle competenze pregresse nell’ambito della ristorazione, delle caffetterie o dei bar in generale. Di solito note case di produzione del caffè sono sempre interessate a della pubblicità in cambio di rifornimenti di caffè a prezzo scontato. Forniscono spesso anche un’assistenza burocratica e fiscale, rifornitori dal quale comprare dei macchinari a prezzi vantaggiosi, anche se a volte capite che vengano date in comodato d’uso se si garantisce l’acquisto mensile di una certa quantità di caffè.
Collaborare con un marchio rinomato è conveniente prima di tutto per quanto concerne la visibilità del locale, il cliente anche inconsciamente collegherà il tuo bar con la marca del caffè dando quasi per scontato che sarà buono.
Il contratto di franchising ha modalità di pagamento differenti, spesso si assestano intorno ad un capitale d’investimento che varia da 10.000 a 30.000 euro e si sottoscrive un contratto che impegna per una durata di cinque anni e che, allo scadere, può essere tranquillamente rinnovato.
Che requisiti bisogna possedere per l’apertura di un bar? Ovviamente diversi, partiamo dal principio:
Questi diciamo che sono i punti fondamentali per l’avvio di un locale, ma non abbiamo finito qui. C’è tutta la parte burocratica che non abbiamo tratto precedentemente e che è bene sapere:
Le cifre che daremo ovviamente si basano su una media, non sono precisi al centesimo, il prezzo varia moltissimo a seconda dell’arredamento del locale, l’affitto mensile e poi tutte le utenze necessarie, diciamo che il costo minimo si aggira intorno ai 50.000 o 60.000 euro, quindi non una cifra che tutti possono sostenere. Se, invece, si compra un locale che era stato già aperto precedentemente da un’altra persona bisogna includere i lavori di ristrutturazione ed anche il costo dell’acquisto dell’immobile, si considera una cifra intorno ai 100.000 o 120.000 euro. Però questa cifra potrà essere probabilmente restituita in rate mensili dove, l’ammontare della rata, va a modellarsi a seconda del reddito. Altra spesa che non molti mettono in conto è quella del notaio, un compenso pari al 2% del totale, quindi circa 8000 euro. termina qui il nostro approfondimento sul Franchising a costo zero.
La proroga dell’ecobonus del 110% fino al 2022, con la possibilità che questo particolare incentivo possa essere ulteriormente esteso, dovrebbe risollevare il mercato immobiliare dagli effetti negativi della pandemia.
Il prestito è un finanziamento di denaro da parte di istituti di credito o di cittadini privati, nei confronti di un soggetto. É possibile richiedere un prestito direttamente in banca, ma anche servirsi delle società che propongono un preventivo su internet.
Copyright 2015 - Sviluppato dall'Agenzia Web di Roma ElaMedia Group - Partita IVA 12238581008