La partita IVA comunitaria è un particolare codice che è stato autorizzato dall'Agenzia delle Entrate ad operare con i paesi esteri, più in particolare con i paesi facenti parte dell'Unione Europea. Per poter aprire una partita IVA comunitaria bisogna, come nel caso di quella italiana, compilare la Dichiarazione di inizio attività e lì specificare la volontà di compiere operazioni intracomunitarie così da essere inclusi nell’archivio VIES.
Bisognerà andare sul sito dell'Agenzia delle dogane e compilare il campo “Operazioni Intracomunitarie” del quadro I dei modelli AA7 (soggetti diversi dalle persone fisiche) o AA9 (imprese individuali e lavoratori autonomi). L’avvenuta inclusione può essere verificata sul sito internet mediante il sistema di verifica delle partite IVA comunitarie. Ecco l'indirizzo.
Se invece possedete già la partita IVA e avete intenzione di espandere internazionalmente il vostro business o le vostre prestazioni, dovete richiedere l’iscrizione nel VIES. Per far questo bisogna inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, da spedire almeno un mese prima dell’acquisto o della vendita intracomunitaria. Alternativamente ci si può iscrivere al VIES telematicamente, in modalità diretta sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che poi ha un mese di tempo per accettarla o rifiutarla. Sul sito è anche possibile controllare la data di fine validità del nostro codice.
Il VIES, acronimo per VAT (l'iva in inglese) Information Exchange System, è lo strumento elettronico per la trasmissione di informazioni relative all'identificazione del numero della partita IVA delle imprese registrate ai fini IVA nell’UE. Grazie al VIES sono anche trasmesse informazioni relative alle forniture intracomunitarie tra le amministrazioni degli Stati membri.
I dati del VIES sono aggiornati in tempo reale. Tuttavia il sistema permette solo di controllare che questa sia presente all'interno degli elenchi comunitari; non fornisce informazioni relativamente al nome o all'indirizzo del proprietario. Qualora il numero non fosse presente all'interno degli elenchi bisogna contattare gli uffici amministrativi nazionali per procedere ad una verifica e risolvere il problema.
La registrazione si può richiedere attraverso il sito dell'Agenzia delle Entrate, che possiede un portale per la consultazione e la verifica di iscrizione al VIES. Qualora si volesse chiudere suddetto codice, bisognerà fare richiesta attraverso il medesimo sito.
Senza non è possibile avviare scambi commerciali o di prestazioni con l'estero. L'Agenzia delle Entrate, attraverso i propri registri, verifica la presenza delle aziende nel registro. Questo registro è consultabile sul sito dell'Agenzia, qualora vogliate controllare che tutto sia a norma riguardo un individuo o una società con la quale vi trovate a collaborare o di cui vi servite per i vostri servizi. All'interno del sito internet della commissione europea esiste poi un motore di ricerca che vi consente di controllare l'esistenza del codice di riferimento (ecco il link).
Se avete intenzione di aprire un'attività o di svolgere un lavoro come liberi professionisti, sappiate che dovete aprire una partita Iva. Ma cosa è? In cosa consiste? Come si apre? E chi deve farlo? Tutto quello che c'è da sapere lo trovate qui di seguito.
In Italia ogni partita Iva ha 11 cifre. Queste 11 cifre indicano elementi differenti che di seguito vediamo nel dettaglio:
Ogni codice è unico e non vi possono essere due partite IVA uguali in Italia. Anche se naturalmente è possibile trovare due partite ia con alcuni numero comuni in sequenza, ad esempio due partite iva che abbiano lo stesso numero di matricola emesso da due uffici provinciali differenti. In questo caso la differenza tra queste due partite Iva sarà comunque assicurata dalla differenza dei due codici relativi ai due differenti uffici provinciali e dal numero di controllo finale, dunque differiranno per la cifra n 8, 9, 10 ed 11.
E' importante sapere come viene formulato il numero di una partita iva per poterlo verificare in caso di bisogno, per sapere se è legittima o a chi appartiene.
E' possibile compiere queste verifiche sul sito stesso dell'Agenzia delle Entrate in modo totalmente gratuito e semplice.
Il numero di partita IVA è rilasciato per Decreto del presidente della Repubblica. Può essere aperta anche in modo telematico anche da un intermediario abilitato al servizio Entrate o dalla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Esistono due modelli, quello per le ditte individuali, il modello AA9/1, quello per le società, il modello AA7/10.
Tutti i soggetti che hanno un'attività che ha rilevanza per il calcolo dell'Iva, compresi i non residenti che però hanno una impresa in Italia, devono presentare la dichiarazione di inizio attività, acronimo DIA o la segnalazione certificata di inizio attività, SCIA, presentando un apposito modello che può essere scaricato dal sito dell'Agenzia delle Entrate. Anche coloro che sono iscritti ad un albo professionale e svolgono il lavoro da libero professionisti, gli avvocati ad esempio o i commercialisti, hanno l'obbligo di apertura della partita IVA. Tutto chiaro?
I giovani italiani si trovano spesso nelle condizioni di richiedere un prestito personale, questo a causa delle condizioni di lavoro più difficili e precarie che l’epoca attuale porta con sé. Lo dimostra il fatto che per molti under 30 è tutt’altro che semplice, per non dire impossibile, andare via di casa. Complice l’alto numero di contratti precari, anche tra chi ha una laurea e un titolo di studio solido, e le offerte di lavoro che presentano condizioni di minore stabilità.
Aprire un'attività in proprio è un'esigenza sentita da molti, giovani e non solo. Infatti, aprire un'attività da poter gestire in proprio permette di evitare quelli che sono i problemi principali di un lavoratore comune a salario, ovvero il dover sottostare ad un responsabile.
L’Italia non è sicuramente un paese per giovani. Le opportunità lavorative spesso e volentieri nascondono salari molto bassi a fronte di un numero di ore di lavoro esorbitante.
Innanzitutto partiamo con le definizioni. Cos’è un mutuo? Se dai un’occhiata alle offerte mutui BPER Banca troverai indicazioni di prestiti a tasso fisso e variabile. In poche parole un mutuo è un finanziamento a medio e lungo termine che viene erogato da un istituto. Questo genere di finanziamenti prevede che il debitore si assuma l’onere di restituire l’intero importo a rate comprensive di capitale e interessi. Il finanziamento viene garantito generalmente da un’ipoteca e si stipula con un atto pubblico in presenza di un notaio.
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