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Avendo già discusso in precedenza del controllo Vies, oggi ci immergiamo in un altro tema di cui crediamo possa suscitare la vostra curiosità.

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La Partita IVA viene regolata quasi interamente dal Testo Unico cioè Dpr 633/1972. Con il sistema di detrazione e rivalsa, quest’imposta va a gravare completamente sul consumatore finale, mentre colui che cede il bene o il servizio rimane neutrale. 

Perché un’operazione sia soggetta ad IVA, devono sussistere tre condizioni:

  • Presupposto oggettivo: i beni o la prestazione di servizio ceduti, devono rientrare nella normativa.
  • Presupposto soggettivo: le stesse operazioni devono essere effettuate nell’esercizio di impresa, infatti in caso di vendita tra privati l’IVA non è assoggettabile.
  • presupposto territoriale: la vendita dei beni e/o servizi deve essere effettuata all’interno dello stato.

Esistono tre aliquote IVA differenti in vigore in Italia:

  • 4% è l’aliquota minima utilizzata soprattutto per la vendita di edifici quali fabbricati e abitazioni con requisito prima casa;
  • 10% è l’aliquota ridotta e viene utilizzate per lo più nella vendita di edifici senza il requisito prima casa e non di lusso oppure nella fornitura di energia elettrica ecc.
  • 20% è o meglio era fino a qualche anno fa, l’aliquota ordinaria, ossia che se non è previsto diversamente dalla normativa, questa è quella che va applicata.

Negli ultimi anni l’IVA è aumentata dal 20% al 22% e con le recenti riforme l’aliquota al 10% rischia di salire al 13% e quella al 22% fino al 25,5%. Il primo scatto dell’imposta sul valore aggiunto è stato nel 2013 facendo aumentare del 2% l’aliquota ordinaria, e il prossimo scatto è previsto per il 2016

Tutti i soggetti che intraprendono un’attività che ha rilevanza ai fini di imposta sul valore aggiunto, devono presentare la notifica di inizio attività presentando un apposito modulo di dichiarazione IVA, disponibile in formato elettronico e prelevabile gratuitamente nel sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.

Partita IVA in Inglese: come funzionano gli accertamenti IVA

L'art. 43 del D.P.R. 29 settembre 1973 n. 600 dispone che gli accertamenti in rettifica (della dichiarazione presentata) come pure quelli d'ufficio vanno notificati al contribuente. L'avviso di accertamento deve contenere l'indicazione dell'imponibile accertato, delle aliquote applicate, delle imposte liquidate e deve essere motivato. Possono essere sfruttati i Modelli in uso presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate

Le operazioni legate all'imposta

I soggetti passivi di imposta devono ogni mese o ogni tre mesi liquidare l'imposta dovuta o a credito verso l'erario, ed infine provvedere a un conguaglio finale annuale. La liquidazione avviene attraverso il modulo di dichiarazione (sommando l'IVA incassata dai propri clienti e sottraendo a tale importo l'IVA versata ai propri fornitori).

Se trovi interessante questo articolo, ti suggeriamo di tenere in considerazione anche quello sulla Ricerca della Partita IVA.

Come ulteriore step di studio permettici di indirizzarti anche nei confronti del nostro approfondimento sul Codice SAE.

Ma che cosa è l’IVA?

Molto spesso quando si vuole intraprendere un’attività o start up si rende necessaria l’acquisizione di determinati insegnamenti che ci rendono idonei al lavoro che andremo a svolgere. Proprio per questo andiamo a definire che cosa è l’IVA.

L’IVA per molte persone che non si intendono di economia viene definita “l’imposta che si deve versare allo Stato”. Essa colpisce solamente il valore che si aggiunge ad ogni bene o servizio man mano che prosegue tra i passaggi economici: dalla produzione, fino al consumo del bene o servizio stesso.

Questa imposta grava solamente sul consumatore finale, invece per l’imprenditore o il produttore rimane neutrale in quanto è il consumatore finale a pagare. 

Partita IVA in Inglese: Presupposti per l’IVA

Per far si che un’operazione sia assoggettata ad IVA è necessario che siano rispettati tre presupposti: presupposto oggettivo.

Le aliquote in Italia

reddito equivalente orig

Anche qui esistono tre tipi di aliquote diverse: 4%, 10% e 22%. L’aliquota al 4% detta anche minima viene applicata su beni di prima necessità come per esempio cibi come pane, pasta, olio, ma anche oggetti di uso comune come occhiali da vista, servizi come la mensa scolastica eccetera.
L’aliquota al 10% detta anche ridotta è applicata sui servizi turistici e anche prodotti alimentari come ad esempio la carne e il pesce, anche sulla fornitura dell’elettricità è applicata questa aliquota.
Per quanto riguarda l’aliquota ordinaria, ossia quella al 22% viene applicata su qualsiasi prodotto che non prevede aliquote diverse.

Rimborso IVA: vediamo come ottenerlo!

Per il rimborso dell'Iva occorre presentare il modello di richiesta rimborso al concessionario della riscossione. L’ufficio può dare il suo nulla osta oppure comunicare di non erogare il rimborso Iva.

Ci sono tre tipi di basi imponibili, a seconda della definizione che si vuole dare:

  • Tipo prodotto (VAp)
  • Tipo reddito (VAr)
  • Tipo consumo (VAc)

Aprire la propria attività in Inghilterra

Aprire la partita Iva in Inghilterra a chi ha una buona idea lavorativa da sviluppare conviene per vari motivi, la burocrazia non esiste quasi per niente. Gestire la posizione che si ha con le imposte fiscali è molto semplice. La legislazione e la burocrazia, verso chi vuole lavorare autonomamente in Inghilterra è molto snella e favorevole; per questo motivo, molte aziende da tutto il mondo vi si trasferiscono per operare ed investire.

Partita IVA in Inglese: Value Added Tax (VAT)

La partita Iva in Inghilterra è denominata Value Added Tax (VAT). È un'imposta indiretta sui beni e sui servizi forniti dalle aziende commerciali e professionali che sono in possesso della partita Iva. Si paga anche sui beni e su alcuni servizi importati da Paesi Extracomunitari e su quelli importati da altri Paesi Comunitari.

L'Iva si paga quando, imprese commerciali, autonomi, liberi professionisti, vendono prodotti o servizi ad altre imprese o a privati consumatori. Spetta a chi acquista il diritto di poter recuperare l'Iva pagata.

Una nuova normativa, dice che dal 1 aprile 2016, in Inghilterra, le Società con Ltd con volume d’affari annuale, previsto o registrato nei successivi 12 mesi risulta inferiore a 83.000 Sterline, non hanno l’obbligo di richiedere il numero di Partita Iva. Hanno l’obbligo di possedere la partita Iva tutte le piccole imprese, che operano al di fuori del regime Iva, che fanno operazioni per un volume d’affari annuo sopra le 83.000 sterline.

Se un’impresa prevede che sicuramente non avrà un volume d’affari superiore alla soglia di 83.000 sterline, può evitare di richiedere la VAT. Se però si supera la soglia e non ci si registra, si è soggetti a sanzioni.

Partita IVA in Inglese

Ci si può registrare anche prima di raggiungere la soglia di 83.000 sterline, con il superamento della quale, l'iscrizione è obbligatoria. Imprese che investono denaro sulle Start-Up della Società Ltd, e posseggono la Partita Iva, possono recuperare l'Iva sulle spese sostenute.

Il vantaggio di avere una partita Iva in Inghilterra è quello che si possono consolidare le relazioni con altre società, molte imprese di maggior valenza economica, preferiscono operare con altre società con Partita Iva, per una questione di fiducia e di affidabilità.

Se il presente articolo sta risvegliando la tua curiosità, ti suggeriamo di conservare il link all'articolo riguardante la partita IVA in Spagna.

Come fare la dichiarazione annuale Iva in Inghilterra

Molto semplicemente, si fa la dichiarazione Iva annuale, o si può pagare il 10 % direttamente sul reddito. Non serve fare la dichiarazione dei redditi trimestrali se senza dipendenti.

Per adempiere alla dichiarazione annuale dell’Iva, si può semplicemente usare un software di contabilità, che permette di monitorare l'Iva periodica che si deve all'Erario; al termine del periodo di liquidazione dell'Iva, il programma indica in automatico i dati da inserire sul prospetto di riconciliazione dell'Iva che si deve presentare all'Erario.

P iva

Il "Regime per Cassa" è un sistema di contabilità per gestire l’Iva che può essere utilizzato dalle imprese che hanno un fatturato attivo inferiore a 1.600.000 sterline e passivo inferiore a 1.350.000 sterline. Ai fini contabili, consente di liquidare l'Iva in base agli importi corrisposti, anziché per emissione di fatture, anche se non incassate, è vantaggioso per quelle aziende che, riscuotono l’importo della fattura a distanza di tempo dall’emissione.

aliquota 0% applicata su prodotti e servizi dove l'Iva non si calcola: come sui francobolli.

Alcuni beni e servizi sono, esenti da Iva ed esclusi dal regime dell’Iva. I rimborsi Iva vengono erogati entro una settimana, massimo 10 giorni dalla richiesta e dalla presentazione della documentazione ad HMRC.

Se sei rimasto affascinato da questo articolo, crediamo che potresti trovare interessante anche il nostro dettagliato studio sulla Partita IVA comunitaria.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.