I costi deducibili sono una voce molto importante per tutti i possessori di partita Iva e si tratta di tutte quelle spese sostenute per il trasporto, spese telefoniche, i costi per affitto o acquisto di locali per lo svolgimento dell’attività, per l’acquisto e la manutenzione di materiale informatico, i corsi di formazione. Le spese di rappresentanza, i costi sostenuti per l’apertura e la gestione della partita IVA e delle tasse per la Partita IVA.
Una volta l’anno si deve presentare la dichiarazione dei redditi, e a tutti i costi vanno aggiunti quelli del commercialista che ve la compila e vi dice quale importo di IRPEF dovete pagare. L’IRPEF è una imposta diretta e progressiva, relativa all’entità di tutti i redditi percepiti che, si versano a seconda dello scaglione al quale si rientra. L’imposta dovuta è in base alla relativa aliquota IRPEF.
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I diversi scaglioni per le aliquote Irpef e le tasse per la Partita IVA attualmente in vigore sono:
Primo scaglione:
Secondo scaglione
Dal secondo scaglione in poi, si applica l’aliquota successiva solo sulla parte eccedente di reddito.
Terzo scaglione
L’aliquota IRPEF è fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda.
Quarto scaglione
L’aliquota sulla quota eccedente il terzo scaglione è del 41%.
Quinto scaglione
Sopra i 75.000 euro di reddito, l’aliquota è del 43%. Coloro che hanno il reddito annuo eccedente i 75 mila euro, cioè oltre 6.250 euro mensili dovranno pagare 25.420 euro più il 43% sul reddito eccedente.
Hai già letto il nostro approfondimento sul codice tributo 3852? Crediamo che potrà esserti utile, sulla scia delle informazioni apprese con l’articolo che stai leggendo.
Per aprire una partita Iva e pagare le tasse per la Partita IVA si deve presentare una regolare richiesta all’Agenzia delle Entrate, la quale provvederà al rilascio del suddetto codice. Si deve inoltre compilare e consegnare all’ufficio preposto il modello AA9/12, se si tratta di una persona fisica o il modello AA7/10 per quanto riguarda società o altri soggetti.
Per aprire una partita Iva a regime ordinario è opportuno considerare tutta una serie di costi necessari, quali:
Però, l’apertura di una partita Iva nel prossimo 2019 potrebbe risultare in parte diverso, proprio per via della Comunicazione Unica nel Registro delle Imprese. Infatti, tutto il procedimento si potrà svolgere per via totalmente telematica grazie a ComUnica Impresa, cioè un programma che si può scaricare in maniera del tutto gratuita e che guiderà alla perfezione gli utenti attraverso tutto il processo, seguendoli passo dopo passo.
In questo panorama, è essenziale comprendere anche come compilare una cambiale, strumento finanziario spesso utilizzato come garanzia di pagamento in molte transazioni creditizie. A tal riguardo leggi il nostro approfondimento.
Si tratta di un procedimento che offre una apertura della partita Iva, oppure le sue varie ed eventuali modifiche successive o, ancora, le cancellazioni. Per usufruirne sarà però necessario avere un indirizzo di posta elettronica certificato, cioè PEC, a cui verrà inviata la ricevuta che sarà valida per l’avvio dell’impresa.
Per tale procedimento che avrà inizio dal 2019, inoltre, saranno indispensabili due aspetti in particolare. Il primo requisito è rappresentato dalla firma digitale; per ottenerla ci si dovrà recare, nello specifico, presso le Camere di commercio e presentare il Codice fiscale, un indirizzo e-mail valido e un documento di riconoscimento che sia in corso di validità. Il secondo requisito, invece, non sono altro che le credenziali Telemaco per le quali si dovrà fare una regolare richiesta presso gli Ordini professionali e presso le associazioni di categoria. Alternativamente è possibile registrarsi anche sul sito del registro imprese, utilizzando una carta di credito o un altro sistema bancario, utile per adempiere al versamento dei diritti e delle imposte.
Se credi che questo articolo ti stia effettivamente dando una mano, allora ti invitiamo a leggere anche quello sulla PEC gratuita.
Il 2021 permette alle partite IVA di fare un lungo sospiro: si tratta di un’estate senza tasse per circa 3 milioni e mezzo di autonomi grazie all’accordo tra i parlamentari della maggioranza che ha permesso la proroga dei versamenti fiscali dei contribuenti.
Quest’anno i versamenti IRPEF del saldo 2020 e dell’acconto 2021 non devono essere effettuati il 20 luglio ma il 10 settembre, senza che questo implichi però cambiamenti sul metodo di calcolo previsionale in merito alla quota degli acconti che consentirà di versare la quota in base alla stima degli affari effettuati durante l’anno in corso.
Il margine d’errore per i contribuenti è pari al 20% e le somme dovute vanno versate anche a rate da completarsi, però, entro il 30 novembre 2021 con un interesse pari al 4%.
Il 2021 è un buon anno per aprire una partita IVA, in particolare per i freelance, professionisti, artigiani e commercianti ed in questo caso il nostro consiglio è di optare per il forfettario che, ricordiamo, permette la riduzione delle imposte al 5% per i primi 5 anni permettendo così al libero professionista di poter crescere in tempi non troppo lunghi.
Il calcolo del reddito imponibile attraverso il coefficiente di redditività, ovvero la percentuale che indica sia la quota dei ricavi soggetta a tassazione che la quota che non viene tassata, applicato ai ricavi incassati.
Tale coefficiente nel 2021 è del 40% per i settori dell’industria alimentare e delle bevande, per i commercianti all’ingrosso e al dettaglio, mentre per le attività professionali è del 78%.
Il regime forfettario conviene ma bisogna comunque tenere conto di tutti i fattori visionati in fase di apertura della partita IVA.
Nel 2021, per chi svolge attività di freelance, soprattutto tramite il digitale, o per chi vuole aprire una start up o vuole svolgere un secondo lavoro come artigiano, la scelta migliore è il regime forfettario per via delle novità introdotte con la Legge di Bilancio del 2020.
Ricordiamo, inoltre, che per il 2021 non vi è l’obbligo di emettere la fattura elettronica ma è comunque a discrezione del possessore della Partita IVA e quella sul bonus natalizio per i figli.
Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.