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È un pensiero diffuso ritenere che il mercato azionario sia riservato alle grandi imprese di capitali e che la quotazione in Borsa comporti vantaggi, ma anche oneri e obblighi rispetto alle dimensioni aziendali e ai fatturati; le grandi società quanto più sono quotate, in vista e performanti, tanti più soci e stakeholders attirano, dal momento che anche le Piccole e Medie Imprese  (PMI) - che costituiscono spesso il tessuto economico portante di una nazione delle dimensioni dell’Italia – generano fatturati importanti da suscitare anche un interesse azionario si è pensato di istituire una Borsa – l’AIM Italia – per la quotazione delle PMI.

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I requisiti, le caratteristiche e gli obblighi per diventare una PMI quotata in borsa li illustriamo in questa guida essenziale alla quotazione in borsa delle PMI.

Cosa significa Quotazione in borsa: vantaggi e criticità

Un’azienda che decide di quotarsi in borsa ha alle spalle diverse motivazioni che possono indurre a fare questo passo: un piano di Investimenti più ambizioso, la volontà di crescere, cambiare mercato e target di riferimento, per un ricambio generazionale o perché cambiano alcuni soci o i membri fondatori, per un cambio di immagine, per intercettare nuove fonti finanziarie, per una strategia aziendale; sono molte le motivazioni che possono indurre un’azienda a cambiare ragione sociale, ma è possibile quotare in borsa una piccola realtà aziendale senza cambiare la ragione sociale? Per accedere alla Borsa dei mercati capitali bisogna necessariamente rispettare dei requisiti di grandezza e fatturato, per cui una PMI non potrà mai accedere al mercato dei capitali senza cambiare ragione sociale e apportare tutti i cambiamenti richiesti per tentare una nuova direzione. Tuttavia, esiste la Borsa delle PMI, il cui accesso è riservato alle aziende che rispondono ai canoni previsti.

Il Mercato Telematico Azionario (o MTA) è il mercato rivolto alle imprese di grande e media capitalizzazione che al suo interno contempla il Segmento Titoli ad Alti Requisiti (STAR) rivolto in particolare alle aziende di media capitalizzazione e l’AIM, il mercato azionario dedicato alle PMI che anche al di fuori dei requisiti minimi di accesso desiderano comunque quotarsi. Prima di analizzare i vari mercati azionari per le PMI, ci soffermiamo sulla convenienza o meno di optare per la scelta della quotazione in borsa.

I vantaggi  legati alla quotazione di una PMI sono da ricercare nei seguenti fattori:

  • Accesso ai capitali: la quotazione comporta maggiore visibilità che permette di aumentare la raccolta di capitali da investire nei piani di sviluppo aziendale, per finanziare progetti o completare e raggiungere un obiettivo del business plan;
  • Aumento del merito creditizio: un’azienda quotata assume maggior credibilità agli occhi dei clienti, fornitori e degli stessi stakeholders. Una maggior credibilità comporta l’affidamento di condizioni favorevoli di tassi, liquidità, importi e termini di garanzia.
  • Qualità dell’immagine aziendale: la quotazione comporta sempre maggiore visibilità e incrementa la reputazione con ricadute positive non solo sull’immagine, ma anche e soprattutto sul potere contrattuale sul mercato;
  • Maggiore partecipazione e coinvolgimento di manager e dipendenti: l’azionariato dei dipendenti è uno stimolo a fare bene e meglio, a definire piani equi di ridistribuzione degli introiti con piani di incentivazione manageriale e migliora il dialogo tra i vertici e i dipendenti che notano la relazione diretta tra il successo aziendale e la propria partecipazione, aumentando la fedeltà e l’impegno nel lavoro.
  • Efficienza e trasparenza: le società quotate sono sottoposte a controlli regolari e obbligate alla trasparenza informativa per cui gli obiettivi e i risultati devono essere chiari e ottemperati.

Tuttavia, non mancano le criticità e gli aspetti più onerosi della quotazione azionaria, pertanto bisogna considerare situazioni di rischio quali:

  • La volatilità dei mercati: gli andamenti dei titoli sono influenzati da azioni speculative e dall’incostanza del mercato nonostante le buone scelte strategiche aziendali e le best pratcises adottate.
  • I mutamenti organizzativi interni: la quotazione comporta sempre un cambiamento di profilo gestionale, manageriale e di organizzazione, per cui si richiede di cambiare i sistemi di comunicazione, migliorare l’aspetto informatico e informativo;
  • Tendenza a guardare al breve periodo: un errore comune di strategia è quello di privilegiare performance che offrono un rendimento sul breve periodo senza accompagnare una strategia di lungo termine per garantirsi una posizione di solidità nel tempo;
  • Alti costi: la quotazione comporta un impegno economico articolato che vanno dalla retribuzione dei consulenti alle spese relative all’iscrizione alla Borsa, i costi della CONSOB e quelli legati alla permanenza nelle negoziazioni, alle certificazioni dei bilanci, all’informativa periodica. Si tratta di costi variabili, ma che influiscono sulla gestione aziendale.

Quotazione in borsa: Quali sono i requisiti di quotazione per una PMI

Quotazione in borsa

Le PMI possono essere quotate nel Mercato Telematico Azionario o MTA (per le imprese grandi e medie con capitalizzazione minima di 40 milioni di euro. Vi possono aderire le imprese di media capitalizzazione che rispettano i requisiti minimi richiesti di trasparenza e liquidità e le PMI che pur non rispettando i requisiti minimi desiderano sperimentare la possibilità di quotarsi in borsa.

Per poter essere quotata in borsa, una PMI necessita di saper attrarre nuovi investitori e per dar fiducia ai nuovi investitori occorre che, comunque, abbia alcune caratteristiche formali e sostanziali; per requisiti sostanziali si intende la solidità economico-finanziaria, organizzativa e gestione dell’azienda e quindi il suo posizionamento competitivo, un ottimo movimento di cassa, fatturati in crescita, prospettive di crescita e redditività, un business plan ben costruito e strategico, una struttura manageriale e operativa efficiente. Per requisiti formali si intendono quelle caratteristiche che le società necessitano per essere quotate sui mercati finanziari come la dimensione minima dell’azienda, la quota capitale da immettere sul mercato, la struttura societaria, lo statuto e la governance.

Per quanto riguarda le PMI quotate sul mercato AIM, le condizioni non sono stringenti poiché non sono richiesti requisiti minimi di governance né una capitalizzazione minima, in fase di ammissione occorre solo presentare il documento di ammissione che contiente le informazioni relative all’attività svolta, ai suoi azionisti, al management e alcuni dati economico-finanziari.

Nel mercato AIM, la figura centrale di riferimento è il NomAd – Nominated Adviser, un consulente incaricato di valutare l’appropriatezza dell’azienda che desidera quotarsi e che aiuterà la PMI nel periodo in cui è presente sul mercato. La possibilità per le PMI di affacciarsi sui mercati finanziari con minori adempimenti formali significa aumentare la visibilità e trovare nuovi investitori.

Il processo di quotazione comporta, tuttavia, degli adempimenti post quotazione come per esempio il mantenimento di un flusso di informazioni costante che rafforza le relazioni con gli azionisti, rendendoli consapevoli e lo stesso tempo tutelandoli. Gli adempimenti post-quotazione sono quasi simili a quelli delle grandi imprese quotate in borsa, l’unica differenza sostanziale è il non dover presentare i resoconti trimestrali di gestione, ma è sufficiente la relazione semestrale e il bilancio rispettivamente entro 3 mesi dalla chiusura del semestre e entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio.

I costi relativi alla quotazione in borsa per una PMI possono sembrare onerosi, soprattutto quelli relativi agli obblighi di informativa periodica, alla revisione contabile, alla retribuzione per il NomAd e altri consulenti di cui si desidera avvalersi; ma se dietro la volontà di quotazione c’è un’autentica prospettiva di crescita e un business plan solido e lungimirante, l’opportunità per una PMI di quotarsi vale molto più dei costi da mettere in campo.

Quali sono i vantaggi della quotazione in Borsa per una PMI

Le ragioni per cui un’azienda classificata come PMI decide di quotarsi in Borsa possono essere molteplici: dal desiderio di avviare un piano di investimenti ambizioso e coraggioso, per un ricambio generazionale, per incrementare l’accesso alle fonti di finanziamento, per ragioni di immagine, in ogni caso la scelta comporta un radicale cambiamento aziendale oltre che un cambiamento della mentalità e del profilo manageriale. Come tutte le scelte, ci sono i pro e i contro da valutare; tra i vantaggi della quotazione di una PMI possiamo citare:

  1. La possibilità di accesso ai capitali attraverso la raccolta di nuovi capitali di rischio da investire nel piano aziendale, finanziare progetti, concludere un’acquisizione;
  2. Aumentare la credibilità e il merito creditizio, grazie agli aumenti di capitale si favorisce l’ottenimenti di linee di credito maggiormente favorevoli in termini di tassi, importi e termini;
  3. Migliorare l’immagine aziendale, la visibilità e la reputazione con ripercussioni positive sul potere contrattuale;
  4. Stimolare la partecipazione dei dipendenti promuovendo l’azionariato di manager e dipendenti per instaurare una relazione diretta tra il successo dell’azienda e l’aumento dei profitti e dei guadagni, suscitando impegno e fedeltà a lungo termine.
  5. Incrementare l’efficienza operativa perché le società quotate sono sottoposte a un regime di trasparenza che impone la messa a punto di sistemi di controllo e verifica dei risultati.

… e quali gli svantaggi della quotazione

La quotazione in borsa di una PMI non prevede solo rose e fiori; ci sono scelte da fare e aspetti potenzialmente problematici da considerare, quali:

  1. Le incostanze dei mercati azionari indipendentemente dalle scelte strategiche aziendali;
  2. Il cambiamento organizzativo sotto il profilo gestionale e manageriale, della comunicazione e dei sistemi informativi;
  3. La programmazione sul lungo periodo, ponendosi obiettivi sempre più lontani e di ampio respiro piuttosto che basarsi solo sul raggiungimento degli obiettivi a breve termine. I mercati necessitano costanza e affidabilità nel tempo.
  4. Un impegno economico importante perché bisogna aggiungere alle varie spese quella per la retribuzione dei consulenti, le spese per la registrazione presso la Borsa Italiana e la CONSOB, spese per la certificazione dei bilanci e per la gestione dell’informativa periodica e molti altri obblighi.

Quali sono i mercati in cui una PMI può quotarsi

Quotazione in borsa

Valutati i pro e i contro, occorre decidere in quale mercato quotarsi e avviare le negoziazioni. La Borsa Italiana risponde alle esigenze delle PMI proponendo due tipologie di mercati azionari:

  • MTA – Mercato Telematico Azionario: si rivolge a imprese con una capitalizzazione minima di 40 milioni di € quindi medie e grandi imprese che desiderano attrarre risorse per finanziare progetti di crescita. All’interno di MTA, si articola il segmento STAR – Titoli ad Alti Requisiti per le medie imprese che adottano specifici requisiti di trasparenza, liquidità e governo societario;
  • AIM - Alternative Investment Market Italia, il mercato alternativo ai capitale azionario pensato per le PMI che anche se non rispettano i requisiti minimi per accedere al MTA possono comunque avere l’opportunità di quotarsi.

La quotazione diventa un’operazione di successo se l’impresa riesce ad attirare investitori, ma per fare questo l’azienda deve rispettare alcuni requisiti “sostanziali” e “formali”, nello specifico:

  • I requisiti sostanziali sono le caratteristiche economico-finanziarie e organizzative di un’azienda come per esempio un buon movimento di cassa, un fatturato in crescita, un posizionamento competitivo, buone prospettive di crescita, una pianificazione ben delineata, una struttura efficiente e un’organizzazione manageriale efficace.
  • I requisiti formali sono le caratteristiche tecniche minime e necessarie per essere quotati sui mercati, ma queste variano in base ai mercati stessi come la dimensioni minima dell’azienda, la quota capitale da investire, la procedura di quotazione, la documentazione e la struttura di governo societario.

Il mercato alternativo AIM Italia a differenza del MTA e dello STAR non stabilisce particolari condizioni stringenti per la quotazione sul mercato; la percentuale minima di “flottante” è del 10% sul totale delle azioni, non è richiesto alcun requisito specifico per la governante aziendale né una capitalizzazione minima. In sede di ammissione, la società deve produrre come documento di ammissione solo le principali informazioni relative all’attività aziendale, ai suoi azionisti, al management e i principali dati economico finanziari.

La richiesta di pochi requisiti per accedere a AIM Italia permette alle PMI di acquisire visibilità presso un pubblico selezionato di investitori e di concretizzare più agevolmente i propri obiettivi di crescita.

Una figura importante in AIM Italia è il Nomad o Nominated Adviser, un consulente di comprovata esperienza e reputazione che valuta l’appropriatezza della società a fini dell’ammissione e che affiancherà e aiuterà l’azienda per tutto il periodo che resta sul mercato.

Quotazione in borsa: come si stabilisce il valore di una società

Per determinare il valore di una società bisogna prendere in considerazione una serie di fattori e “superare” delle fasi di valutazione che possono essere sintetizzate in 5 punti:

  1. Fase preliminare: l’impresa candidata si propone e il Nomad assume l’incarico di effettuare una prima valutazione;
  2. Due diligence: il consulente dopo un’attenta analisi del business plan richiede un intervallo di valutazione più approfondito del contesto aziendale;
  3. Fase di pre-marketing: il consulente effettua un’indagine presso alcuni potenziali investitori per valutare l’appetibilità della società e definire un range di prezzo indicativo;

Cosa fare dopo la quotazione

L’ultima fase da affrontare sono gli adempimenti che l’impresa deve assolvere dopo la quotazione, una serie di obblighi per mantenere e garantire il buon funzionamenti del mercato stesso. Il processo di quotazione e lo status di società quotata richiedono un flusso costante di informazioni e comunicazioni che servono a rafforzare le relazioni con gli azionisti. Se da una parte la quotazione sul mercato AIM Italia non richiede molti requisiti, in fase di post-quotazione gli obblighi sono equiparati a quelli delle imprese quotate su MTA e STAR con la sola eccezione che i resoconti da presentare sono semestrali e non trimestrali e la presentazione del bilancio entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio.

Incentivi alla quotazione delle PMI

La quotazione delle PMI sul mercato AIM Italia – come visto – prevede modalità semplificate di accesso, ma dal 2018 si sono aggiunte le agevolazioni fiscali per favorire la quotazione in borsa, realizzare il progetto di crescita dimensionale e la visibilità di un’azienda.

Il principale “deterrente” alla quotazione in borsa per le PMI è rappresentato dai costi eccessivi di consulenza e i costi informativi. Gli interventi governativi per andare incontro alle PMI sono di due tipologie:

  • L’introduzione dei PIR o Piani Individuali di Risparmio istituiti con la Legge di Bilancio 2017 per rafforzare il sistema finanziario italiano con agevolazioni che stimolano la raccolta di capitali;
  • L’introduzione del credito di imposta per contribuire a ridurre i costi di quotazione e rimuovere i vincoli finanziari allo sviluppo delle aziende efficienti.

Come funzione il credito di imposta

Il 23 Aprile 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale attuativo che fissa le regole applicative per l’agevolazione introdotta con il comma 89 della Legge di Bilancio 205/2018 che istituisce il credito di imposta fino al 50 % dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione, fino a un tetto massimo di 500 000 €. Il piano è triennale ed è possibile farne richiesta dal 1 gennaio 2018 fino ed entro il 31 dicembre 2020.

I costi ammissibili sostenuti per l’attività di consulenza correlati alla quotazione delle PMI sono i seguenti:

  • attività svolte durante il processo di quotazionee ad esso finalizzate (implementazione e l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, assistenza dell’impresa nella redazione del piano industriale, supporto in tutte le fasi del percorso di quotazione nel mercato di riferimento).
  • in fase diammissione alla quotazione per attestare l’idoneità della società.
  • questioni legali, fiscali e contrattualistichestrettamente inerenti alla procedura di quotazione.
  • attività di comunicazione.

La domanda per usufruire del credito di imposta al 50% deve essere inviata tra il 1° ottobre dell’anno di quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo. Per esempio, una PMI che si è quotata nel 2018 – per ottenere l’incentivo - deve presentare la domanda tra il 1° ottobre 2018 e il 31 marzo 2019.

L’istanza deve essere formulata utilizzando lo schema fornito nell’allegato A del decreto e deve essere inviata tramite posta elettronica certificata. I dati da inserire sono gli identificativi di impresa, i costi agevolabili, l’ammissione alla quotazione e il credito di imposta richiesto.

Entro il mese di aprile di ogni anno in cui è prevista l’agevolazione, l’Agenzia delle Entrate comunica la ripartizione delle risorse. Le risorse stanziate dal Governo per il periodo 2018/2020 sono pari a 80 milioni di euro.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.