C’è stato un tempo in cui i giovani avevano l’abitudine di accantonare denaro e risparmi per affrontare eventuali momenti difficili e prendere decisioni importanti più avanti in futuro. Negli ultimi decenni, però il rapporto dei ragazzi con la finanza personale è cambiato e adesso sono in molti a movimentare il capitale fin da subito. Il ruolo dei giovani è diventato molto più attivo, poiché c’è una maggiore propensione a fare progetti unita a un forte desiderio di realizzarsi.
Le formule di investimento a disposizione sono sempre nuove e diverse, come il social lending che risulta particolarmente apprezzato proprio tra i ragazzi e sfrutta la tecnologia digitale. Viene indicato anche come P2P lending (dove P2P è acronimo di ‘peer-to-peer’, letteralmente ‘da un punto all’altro’) e si tratta di una particolare tipologia di prestito che viene erogato in via diretta - con l’ausilio di piattaforme ad hoc - tra privati. E’ riconducibile alla tipologia dei prestiti personali non finalizzati, per cui potrebbe servire per perfezionare l’arredamento della casa così come per l’acquisto di una moto ma non solo.
Quella che è possibile attuare grazie al P2P è un’operazione dai contorni flessibili, caratterizzata da immediatezza, perfetta anche per effettuare degli investimenti di tipo più contenuto. In pratica, grazie al social lending diventa possibile far incontrare dei soggetti che siano in cerca di fondi con investitori che siano in cerca di rendimenti. Il punto chiave è questo: non si passa dal ‘tradizionale’ canale della banca. E’ la piattaforma web che va a mettere in contatto diretto i richiedenti (borrowers) con i prestatori (lenders): il tasso di interesse che il debitore paga, in tal modo, viene girato direttamente all’investitore (c’è comunque una commissione che rimane alla piattaforma). Il social lending consente senza dubbio di ottenere dei rendimenti teoricamente più alti ma sull’altro piatto della bilancia bisogna mettere un rischio più alto, rispetto a un tradizionale prestito obbligazionario.
L’assenza di intermediari, con i vantaggi economici che comporta, può essere indicata tra gli elementi che rendono questa formula più interessante per i giovani. Inoltre, dal momento che le nuove generazioni sono più avvezze alla tecnologia, il social lending - il quale consente una gestione direttamente da pc, smartphone e tablet - sembra molto più congeniale e meno rigido rispetto alle modalità tipiche del sistema bancario. Il social lending è facile da capire, inoltre rispetto al passato c’è stato un cambio di prospettiva da un punto di vista ‘temporale’: prima i risparmiatori sceglievano forme di investimento a lungo termine, mentre con il P2P un buon investimento può richiedere anche solo qualche giorno per essere perfezionato. Sarà anche utile sottolineare come i servizi del social lending risultino ormai molto sicuri, poiché anche se si tratta di prestiti in atto tra privati viene sempre controllata l’identità e il profilo finanziario (la solidità) sia del richiedente che del prestatore.
Il tutto nel rispetto delle norme dedicate, con la certezza di ottenere la necessaria assistenza nelle diverse fasi dell’operazione. Attenzione, però, perché nel caso in cui vi sia un default da parte del soggetto richiedente a quel punto il prestatore di denaro non sarebbe tutelato da garanzie.
Per comprendere il funzionamento di questa particolare formula P2P, sarà utile suddividere in pochi e semplici step l’intero processo che la compone. Si inizia con il richiedente che fa domanda per ottenere un certo tipo di finanziamento: la piattaforma risponde mettendo in atto un’attenta analisi sulla sua affidabilità e solidità finanziaria (a ciascun debitore corrisponde uno specifico rating e un determinato tasso di interesse). Per quanto riguarda invece il prestatore, quest’ultimo procede ad effettuare la sua registrazione all’interno della piattaforma per il P2P per poi trasferire il capitale e selezionare quei prestiti che si intendono finanziare. Quando il richiedente avrà raggiunto l’intero della somma, riceverà il denaro con bonifico sul conto, per poi rimborsare (in genere con una rata ogni mese) il finanziamento tramite addebito diretto e tenendo conto dei tassi di interesse.
Il social lending è di derivazione anglosassone e ha fatto la sua comparsa sulla scena internazionale relativamente di recente, ovvero nel 2005. La sua diffusione è stata molto forte e veloce sia in America che in Europa e in Cina, adesso anche l’Italia sta scoprendo le sue potenzialità.
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