Benvenuti in un altro articolo firmato Finanziamenti Per Giovani! Dopo avervi parlato del rendimento dei BTP, oggi vi proponiamo un nuovo approfondimento. Prima di parlare dell'andamento dell'Euribor introduciamo l'argomento. L'Euribor è un concetto chiave che bisogna assolutamente conoscere nel momento in cui si decida di accendere un mutuo presso un istituto di credito. E' infatti un tasso di riferimento, che sta ad indicare il tasso interbancario di offerta in euro (in inglese: Euro Inter Bank Offer Rate, da cui viene ricavato l'acronimo), ed è calcolato ogni giorno.
Menu di navigazione dell'articolo
- Storia dell'Euribor
- Caratteristiche dell'andamento dell'Euribor
- Valore storico nei mutui
- Cosa causano i tassi di interesse negativi
- Cosa verificare prima di comprare casa
- Credito d'imposta per la prima casa
- Vantaggi del comprare nuovo sui costi gestionali
Esso è un indice, rappresenta cioè la rilevazione di una situazione di mercato. Come indica il suo nome per esteso, l'Euribor è il tasso medio a cui avvengono le transizioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee, ovvero il tasso che una banca applica su un prestito elargito ad un'altra banca.
Si tratta quindi di un indicazione molto affidabile che proviene direttamente dalle banche, di quanto costa il denaro che si sta prendendo in prestito. Vediamo meglio la situazione sull'andamento dell'Euribor.
Storia dell'Euribor
L’Euribor, acronimo di Euro Interbank Offered Rate, rappresenta uno dei principali indicatori finanziari utilizzati nel contesto economico europeo. La sua nascita è strettamente legata all’introduzione dell’euro, la moneta unica europea, avvenuta il 1° gennaio 1999. Tuttavia, per essere precisi, il primo tasso Euribor è stato ufficialmente stabilito il 30 dicembre 1998, con validità effettiva a partire dal 4 gennaio 1999. Questo passaggio segna una pietra miliare nella storia del sistema bancario europeo, sancendo l’inizio di una nuova era di cooperazione economica tra i Paesi aderenti all’Eurozona.
L’Euribor è nato per soddisfare la necessità di un tasso di riferimento unico che potesse fungere da base per le operazioni finanziarie e i contratti di credito all’interno dell’area euro. In precedenza, ogni Paese europeo utilizzava il proprio tasso di interesse interbancario, il che rendeva complesso il coordinamento delle attività finanziarie a livello transnazionale. Con l’introduzione dell’Euribor, è stato possibile standardizzare i criteri di calcolo dei tassi di interesse, agevolando la trasparenza e la comparabilità tra le diverse istituzioni finanziarie.
Oggi, l’Euribor è calcolato quotidianamente dalla European Banking Federation (EBF), conosciuta in italiano come Federazione Bancaria Europea (FBE). Il processo di calcolo si basa su un meccanismo che tiene conto della media dei tassi di deposito interbancario offerti da un panel di banche selezionate. Attualmente, questo panel è composto da 43 banche, di cui 39 europee e 4 internazionali, scelte sulla base della loro attività nel mercato monetario europeo e della loro rappresentatività geografica.
Il ruolo di queste banche è cruciale: ogni giorno, esse comunicano i tassi di interesse ai quali sono disposte a prestare denaro ad altre banche nel mercato interbancario. I dati raccolti vengono elaborati escludendo i valori più alti e più bassi (il cosiddetto metodo di "trimming") per evitare distorsioni. Successivamente, viene calcolata la media dei tassi rimanenti, che rappresenta il valore ufficiale dell’Euribor per quel giorno. Questo processo garantisce un risultato il più possibile rappresentativo delle reali condizioni di mercato.
L’Euribor non è un unico tasso, ma una famiglia di tassi con diverse scadenze, che vanno da una settimana fino a un anno. Queste diverse scadenze permettono di avere un indicatore adatto a molteplici utilizzi, dalle operazioni a breve termine alle strategie finanziarie più complesse. Ad esempio, i mutui a tasso variabile spesso utilizzano l’Euribor a 3 mesi o a 6 mesi come riferimento per il calcolo delle rate. Inoltre, l’Euribor è ampiamente utilizzato come base per la definizione di derivati finanziari, prestiti sindacati e strumenti di gestione della liquidità.
La trasparenza e la credibilità del processo di calcolo dell’Euribor sono fondamentali per il funzionamento del sistema finanziario europeo. Negli anni, il meccanismo di determinazione è stato oggetto di numerose revisioni e controlli per assicurare che fosse in linea con le migliori pratiche internazionali e per prevenire possibili manipolazioni, come quelle emerse in alcuni scandali finanziari del passato.
La BCE
Di norma il valore dell'Euribor riflette le aspettative del mercato del tasso ufficiale della Banca Centrale Europea (BCE). Dall'estate 2007 alla fine del 2008, tuttavia, le transazioni interbancarie hanno grandemente risentito della crisi finanziaria, portando gli istituti finanziari ad aumentare improvvisamente i tassi per i prestiti interbancari. Di conseguenza lo spread tra il tasso Euribor e il tasso overnight si è alzato. Tuttavia, gradualmente le tensioni si stanno allentando e di conseguenze si è giunti ad un sensibile calo di suddetto spread.
Caratteristiche dell'andamento dell'Euribor
L’Euribor, il cui nome deriva da "Euro Interbank Offered Rate", è il tasso di interesse medio, calcolato in euro, che riflette il costo del denaro nelle transazioni finanziarie tra le principali banche europee. Si tratta di un indicatore cruciale per il sistema economico dell’Eurozona, in quanto viene utilizzato come riferimento per un’ampia gamma di strumenti finanziari, dai mutui ai derivati, fino ai prestiti interbancari. Questo tasso rappresenta, in sostanza, il termometro delle condizioni di liquidità e fiducia all’interno del mercato monetario europeo.
Nel contesto italiano, il contributo alla determinazione dell’Euribor è affidato a tre delle più importanti istituzioni bancarie del Paese: Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit. Queste banche, insieme ad altri istituti selezionati a livello europeo e internazionale, fanno parte di un panel di 43 banche, scelte per la loro rilevanza e attività nel mercato monetario. Ogni giorno, queste istituzioni comunicano i tassi di interesse ai quali sarebbero disposte a prestare denaro ad altre banche, fornendo i dati necessari per il calcolo del tasso Euribor.
Il processo di determinazione del tasso segue una procedura rigorosa per garantire trasparenza, affidabilità e rappresentatività. Entro le ore 11 di ogni giorno lavorativo, le banche del panel trasmettono i propri dati ufficiali all’agenzia Reuters, un’organizzazione indipendente incaricata della raccolta e dell’elaborazione delle informazioni. Per evitare che valori anomali o estremi possano influenzare il calcolo, Reuters applica un metodo di "trimming": elimina il 15% dei tassi più alti e più bassi comunicati dalle banche. Questa tecnica consente di mitigare il rischio di distorsioni dovute a eventuali discrepanze nelle condizioni operative delle banche partecipanti o a fattori esterni che potrebbero influenzare i tassi in modo anomalo.
Una volta esclusi i valori estremi, viene calcolata la media aritmetica dei tassi rimanenti. Questo valore medio rappresenta il tasso ufficiale dell’Euribor per quella giornata, che viene successivamente pubblicato da Reuters e reso disponibile a livello globale. La pubblicazione avviene in modo tempestivo, permettendo agli operatori finanziari, alle istituzioni e ai consumatori di avere un riferimento chiaro e aggiornato per le loro operazioni.
L'importanza di un meccanismo di calcolo così preciso e trasparente non può essere sottovalutata. L’Euribor è il tasso base per un’ampia gamma di operazioni finanziarie, tra cui i mutui a tasso variabile, che influenzano direttamente la vita di milioni di cittadini europei. Per esempio, il valore dell’Euribor a 3 o 6 mesi è spesso utilizzato come riferimento per determinare le rate dei mutui, con impatti significativi sul bilancio familiare. Inoltre, questo tasso è essenziale per le banche e le imprese, che lo utilizzano per calcolare il costo del denaro in numerose transazioni e contratti finanziari.
Per le banche italiane coinvolte nel processo, come Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit, contribuire alla determinazione dell’Euribor rappresenta una responsabilità significativa. Questi istituti non solo partecipano attivamente alla definizione del tasso, ma rappresentano anche un importante punto di contatto tra il mercato italiano e il più ampio contesto finanziario europeo. La loro presenza nel panel garantisce che le condizioni del mercato monetario italiano siano adeguatamente rappresentate nel calcolo dell’Euribor.
In sintesi, il processo di calcolo dell’Euribor è un esempio di cooperazione europea nel settore finanziario, basato su criteri rigorosi di trasparenza e precisione. L’accuratezza del calcolo, insieme alla rappresentatività delle banche coinvolte, assicura che l’Euribor sia un indicatore affidabile e universale, fondamentale per il funzionamento armonioso dell’economia dell’Eurozona. Grazie a questo tasso, milioni di decisioni finanziarie possono essere prese con maggiore certezza e coerenza, contribuendo alla stabilità del sistema monetario europeo.
Indicazioni generiche sull'andamento dell'Euribor: tasso variabile presso le Banche
È opportuno conoscere l'andamento Euribor in modo da verificare il del tasso di interesse nell'eventualità si voglia accendere un mutuo a tasso variabile. Questo è infatti un dato estremamente mutevole in quanto dipende dal tipo di tasso di interesse attraverso cui le principali banche europee effettuano prestiti ad altre banche. Oltre a conoscerne le prospettive e i trascorsi, nel calcolare le rate dei mutui a tasso variabile bisogna considerare anche l'oscillazione di un altro dato, lo spread, ovvero l'aliquota calcolata dalla banca che determina l'interesse che detta banca acquisterà lungo la durata del mutuo. Continuiamo il nostro articolo sull'andamento dell'Euribor.
Valore storico nei mutui
L’Euribor, essendo un indicatore medio del costo del denaro a breve termine, svolge un ruolo cruciale nel panorama finanziario, in particolare nel settore dei mutui. La sua funzione principale è quella di rappresentare il tasso base di riferimento per il calcolo degli interessi variabili dei mutui ipotecari. Grazie a questo dato, le banche e gli istituti di credito possono determinare con precisione il costo del denaro per i loro clienti, rendendo possibile la gestione di finanziamenti legati a tassi di mercato fluttuanti.
Nel contesto dei mutui ipotecari a tasso variabile, l’Euribor rappresenta il parametro fondamentale su cui si basa la definizione del tasso di interesse applicato. Quando si stipula un contratto di mutuo, il valore dell’Euribor a una specifica scadenza – solitamente a 1, 3, o 6 mesi – viene preso come riferimento per calcolare la quota di interessi che il mutuatario dovrà pagare. A questo valore viene aggiunto uno spread fisso, definito in fase contrattuale, che rappresenta il margine di guadagno della banca. In questo modo, il tasso di interesse finale applicato al mutuo risulta composto da una parte variabile, legata all’andamento dell’Euribor, e da una parte fissa, determinata dallo spread.
La periodicità con cui l’Euribor viene aggiornato durante la vita del mutuo dipende dalla scadenza scelta al momento della stipula. Ad esempio, se il mutuo è indicizzato all’Euribor a 3 mesi, il tasso di interesse verrà ricalcolato trimestralmente, adattandosi alle condizioni di mercato in quel periodo. Questo meccanismo consente ai mutuatari di beneficiare di eventuali riduzioni dell’Euribor, ma comporta anche il rischio di un aumento delle rate in caso di rialzo dei tassi.
Il legame tra l’Euribor e i mutui a tasso variabile è particolarmente significativo in un contesto economico caratterizzato da fluttuazioni nei mercati finanziari. Quando i tassi di interesse sono bassi, come accaduto in diversi periodi negli ultimi anni, i mutuatari a tasso variabile possono trarre vantaggio da rate più leggere rispetto a quelle dei mutui a tasso fisso. Tuttavia, in scenari di rialzo dei tassi, come quelli che si verificano in caso di inflazione elevata o di politiche monetarie restrittive da parte delle banche centrali, i mutui a tasso variabile possono diventare più onerosi.
La scelta dell’Euribor come indicatore di riferimento per i mutui non è casuale. La sua natura di tasso interbancario medio, calcolato quotidianamente sulla base delle transazioni tra le principali banche europee, lo rende un parametro estremamente trasparente e rappresentativo delle condizioni reali del mercato monetario. Questo lo rende affidabile sia per gli istituti di credito che per i clienti, garantendo una base comune su cui impostare i contratti di mutuo.
Inoltre, l’Euribor a breve termine è particolarmente adatto per riflettere le condizioni di mercato in tempi relativamente ravvicinati. Ciò consente ai mutuatari di avere una visione chiara dell’evoluzione delle loro rate in base ai cambiamenti delle politiche monetarie o delle dinamiche economiche globali. Tuttavia, questa stessa caratteristica implica un certo grado di imprevedibilità, che deve essere considerata attentamente da chi opta per un mutuo a tasso variabile.
L’andamento dell’Euribor è influenzato da molteplici fattori, tra cui le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE), le condizioni di liquidità nel mercato interbancario e le aspettative degli operatori finanziari sull’evoluzione dell’economia. In periodi di politiche monetarie espansive, ad esempio, la BCE tende a mantenere i tassi di interesse a livelli bassi, spingendo l’Euribor verso valori contenuti. Al contrario, in contesti di inflazione elevata, la BCE può decidere di aumentare i tassi, con un conseguente rialzo dell’Euribor.
Proseguendo con l’analisi dell’Euribor, è evidente che il suo andamento non solo influenza direttamente i mutui ipotecari, ma rappresenta anche un indicatore importante delle condizioni economiche generali. Comprendere le sue dinamiche è essenziale sia per i professionisti del settore finanziario sia per i consumatori che desiderano fare scelte consapevoli in merito ai propri mutui e Investimenti.
Differenze nei vari tassi
Per l'andamento dell'Euribor non c'è un unico tasso Euribor: i tassi variano e vengono definiti grazie a delle tempistiche differenti, che possono attestarsi ad una singola settimana come addirittura ad un anno intero. Un po' come tutte le percentuali d'interesse, sono relazionate al tempo che s'impiega nella restituzione del mutuo, anche l'Euribor tende a crescere in relazione alla durata del prestito: il tasso calcolato a 12 mesi (che viene comunicato con il dato EUR 12M) è superiore di un altro a 6 mesi (indicato come EUR 6M), che a sua volta sarà maggiore di uno di 3 mesi (ovviamente indicato con EUR 3M).
Sebbene sia un dato variabile, è consigliabile conoscere l'andamento dell'Euribor nei mesi trascorsi. E' bene ricordare che l'Euribor si calcola su base temporale di:
- 1 mese
- 3 mesi
- 6 mesi
Cosa causano i tassi di interesse negativi
Gli effetti a lungo termine dell’andamento dell’Euribor mondiale e i tassi di interesse negativi sull'economia globale sono complessi e possono essere sia positivi che negativi. Ecco alcuni potenziali effetti:
- Impatto sui Risparmi e sugli Investimenti: I tassi di interesse negativi scoraggiano il risparmio e incentivano il prestito e la spesa. Ciò potrebbe stimolare il consumo e gli investimenti nel breve termine, ma nel lungo periodo potrebbe portare a una riduzione dei risparmi complessivi e ostacolare l'accumulo di capitale.
- Rischi per la Stabilità Finanziaria: Tassi di interesse persistentemente bassi o negativi possono distorcere i prezzi degli asset e spingere gli investitori a assumere rischi più elevati per ottenere rendimenti. Questa ricerca di rendimenti potrebbe portare alla formazione di bolle speculative e aumentare l'instabilità finanziaria nell'economia.
- Redditività delle Banche: La redditività delle banche può essere influenzata negativamente dai tassi di interesse negativi. Con la riduzione dello spread tra tassi di prestito e tassi di deposito, le banche possono avere difficoltà a mantenere i loro margini di profitto, con possibili effetti sulla capacità di concedere prestiti e sostenere la crescita economica.
- Impatto sui Fondi Pensione e Compagnie Assicurative: I tassi di interesse negativi possono rappresentare una sfida per i fondi pensione e le compagnie assicurative che dipendono da rendimenti stabili e positivi per rispettare i loro impegni a lungo termine. Queste entità potrebbero avere difficoltà a generare rendimenti sufficienti per soddisfare i loro obblighi, con possibili conseguenze come carenze pensionistiche e aumenti delle tariffe assicurative.
- Tassi di Cambio e Saldi Commerciali: I tassi di interesse negativi possono indebolire la valuta di un paese, rendendo le esportazioni più competitive e le importazioni più costose. Ciò può portare a squilibri commerciali e influenzare le dinamiche del commercio internazionale.
- Aspettative d'Inflazione: Periodi prolungati di tassi di interesse negativi possono influenzare le aspettative d'inflazione. Se le persone si aspettano deflazione o inflazione molto bassa in futuro, potrebbero ritardare la spesa e gli investimenti, riducendo ulteriormente l'attività economica.
- Impatto sulle Dinamiche Demografiche: I tassi di interesse negativi possono avere implicazioni per le tendenze demografiche. Ritorni bassi sui risparmi potrebbero incentivare le persone a risparmiare di meno, influenzando la pianificazione della pensione e la sicurezza finanziaria complessiva.
- Efficacia della Politica Monetaria: Nel tempo, l'efficacia dei tassi di interesse negativi come strumento di politica monetaria potrebbe diminuire. Le banche centrali potrebbero trovare difficoltoso abbassare ulteriormente i tassi, riducendo la loro capacità di rispondere a futuri cali dell'economia.
- Disuguaglianza di Reddito: I tassi di interesse negativi possono accentuare la disuguaglianza di reddito. Mentre i costi di prestito possono diminuire, coloro che possiedono consistenti attività finanziarie potrebbero subire una riduzione del reddito da investimenti.
In sintesi, sebbene l’andamento dell’Euribor mondiale i tassi di interesse negativi possano offrire alcuni vantaggi nel breve termine stimolando l'attività economica, i loro effetti a lungo termine sull'economia globale possono essere più ambigui e comportare rischi e sfide. Come per ogni politica monetaria, esistono dei compromessi e conseguenze non intenzionali che i decisori politici devono considerare quando implementano tali misure.
Cosa verificare prima di comprare casa
Quando vi sembrerà di aver trovato la soluzione che fa per voi sarà necessario controllare: l’affidabilità del venditore o della società; i documenti relativi al bene (ipoteche, irregolarità urbanistiche, regolamento di condominio con le tabelle millesimali, licenze di costruzione).
Individuata la casa da acquistare, la proposta di acquisto rappresenta il primo passo da compiere. Deve essere redatta in forma scritta, allegandovi, come acconto, un assegno non trasferibile intestato al proprietario.
Se il venditore accetterà le vostre condizioni e controfirma la proposta, è stato trovato l’accordo e le parti saranno vincolate a portare a termine la compravendita. La parte venditrice, dunque, incasserà l’assegno che diventerà caparra confirmatoria.
In caso di non accettazione da parte del venditore, l’agente immobiliare dovrà restituirvi l’assegno.
Il contratto preliminare o compromesso per comprare casa
Il contratto preliminare è l’accordo scritto con il quale le parti si obbligano reciprocamente alla stipula di un successivo contratto definitivo (rogito).
In questo contratto dovranno essere indicati:
- i dati anagrafici delle parti;
- gli identificativi catastali dell’immobile;
- il prezzo di vendita;
- la somma già versata all’atto della proposta d’acquisto con relativo numero di assegno;
- i tempi e i modi di pagamento;
- la conformità del fabbricato alle disposizioni di legge e ai regolamenti urbanistici ed edilizi;
- le eventuali ipoteche, vincoli, pesi, oneri, trascrizioni pregiudizievoli o pignoramenti che la parte venditrice si obbliga ad estinguere entro e non oltre la data del contratto definitivo;
- la data entro la quale dovrà essere stipulato il rogito.
Il compromesso è una scrittura privata redatta in forma semplice. Può essere redatto da un notaio e trascritto per conferire al contratto una maggiore rilevanza.
Il venditore dovrà effettuare la comunicazione di cessione di fabbricato entro 48 ore.
Documenti necessari alla stipula
Per la stipula notarile saranno necessari questi documenti:
- atto di compravendita;
- documento di identità e Codice fiscale del proprietario;
- planimetrie catastali;
- visure catastali;
- visure ipotecarie;
- certificazione energetica dell’immobile.
Per comprare casa, dunque, non basta vederla e comprarla immediatamente. Dal momento in cui vi è piaciuta al momento in cui sarete legittimamente in possesso delle chiavi passerà almeno qualche settimana ma nella norma questo intervallo di tempo può superare il mese.
Costo casa per metro quadro
Al momento dell'acquisto di una casa o di un immobile in generale, è necessario conoscere un dato fondamentale, ovvero il prezzo per metro quadro.
Si tratta di un valore che può variare di anno in anno, a seconda dell'andamento del mercato generale.
Nello stesso territorio di Roma, ad esempio, il prezzo per metro quadra cambia notevolmente non solo in quartieri diversi, a anche nel giro di pochi isolati.
Per questo motivo è opportuno conoscere, al momento dell'acquisto, il reale valore degli immobili determinato appunto da questa variabile.
Come si determina il costo per metro quadro di un immobile?
Conoscere il valore reale di una casa che si sta acquistando potrebbe risultare assai difficile per l'acquirente, anche nel caso necessiti di un mutuo da parte delle banche. Per ovviare a questo tipo di difficoltà, si è cercato di fare un po' di chiarezza a livello di amministrazione territoriale: infatti è possibile consultare il sito dell'agenzia del Territorio.
Il sito dell'agenzia del Territorio
Il servizio offerto dall'agenzia permette di avere una visione della reale quotazione di tutti gli immobili delle varie zone di Roma; infatti, ogni semestre vengono rilasciati i dati relativi al periodo in questione, secondo quanto rilevato da un apposito osservatorio del mercato immobiliare.
Oltre ai numeri riportati dalle puntuali cartografie presenti sul sito, attraverso cui è possibile studiare minuziosamente il prezzo per metro quadro delle case in affitto o in vendita, l'agenzia del Territorio fornisce molti altri servizi all'utente.
Quanto costano le case a Roma?
Secondo la nostra guida per comprare casa nella capitale la speculazione edilizia è all'ordine del giorno. I futuri acquirenti di un immobile devono necessariamente confrontarsi con i dati più o meno oggettivi forniti dalle agenzie. Al 2022, la situazione del costo per metro quadro non è così diversa dai semestri precedenti. Come è immaginabile, la zona del Centro Storico è quella con le tariffe più alte.
Chi non ha un grosso budget deve "accontentarsi" delle aree più economiche. Rientrano in quest'area lowc ost i quartieri Torre Angela, Grotte Celoni e Ponte di Nona, non a caso le più attive dal punto di vista dei cantieri immobiliari.
Credito d'imposta per la prima casa
Dal 1” gennaio 1999 a coloro che intendono acquistare un immobile come prima casa, non appartenente alla categorie di lusso, entro un anno dall’alienazione della precedente abitazione acquistata con le agevolazioni prima casa (alienazione anche a titolo gratuito con la donazione), è concesso un credito d’imposta fino a concorrenza dell’imposta (di registro o IVA) corrisposta al precedente acquisto agevolato.
Il credito spetta in misura pari all'imposta pagata sul primo acquisto e non può essere superiore all'ammontare dell'imposta legata al nuovo acquisto.
L'acquirente può usufruire del credito d'imposta e godere delle aliquote agevolate, anche in caso di cessione prima di cinque anni dell’immobile acquistato con i benefici prima casa, se riacquista entro un anno un altro immobile da adibire a propria abitazione principale. Continua a leggere la nostra guida per comprare casa.
Come usufruire del credito
E' possibile usufruire del credito d’imposta anche se il nuovo acquisto è soggetto a una imposta differente dal precedente acquisto (IVA o imposta di registro). Il credito d’imposta può essere utilizzato (entro 10 anni dalla sua origine e trasferito in caso di morte del titolare agli eredi) con le seguenti modalità alternative:
- in diminuzione dell'imposta di registro o dell'IVA sull’acquisto della nuova abitazione.
- in detrazione all'lrpef, sulla base della prima dichiarazione da esibire dopo l’acquisto della nuova abitazione.
- in compensazione del debito relativo a altri tributi, ritenute o altri contributi previdenziali.
Speriamo che la nostra guida per comprare casa ti sia stata utile!
Vantaggi del comprare nuovo sui costi gestionali
Oltre ai vantaggi sopra citati e di più facile intuizione, tra i vantaggi del comprare nuovo troviamo sicuramente quelli relativi ai costi di gestione dell’immobile e quindi alle tipiche voci spesa che sono l’acqua, l’elettricità e il gas.
Il vantaggio più grande di vivere i tempi odierni riguarda sicuramente le tecnologie che, in quanto avanzate, garantiscono un risparmio considerevole in bolletta.
Per quanto riguarda il risparmio di acqua questo avviene grazie agli impianti per il riciclo dell’acqua che sfruttano la pendenza del tetto al fine di far confluire l’acqua piovana in un apposito serbatoio di raccolta, attraverso la grondaia.
Durante questo processo l’acqua viene sia filtrata che purificata al fine di eliminare batteri e sostanze nocive, rendendola pronta per essere immessa nell’intero sistema.
Recuperare l’acqua piovana vi permette di utilizzarla al posto di quella che proviene dall’acquedotto per lo sciacquone del WC, per innaffiare le piante o altri usi.
Tra gli altri vantaggi del comprare nuovo, troviamo sicuramente quello relativo al risparmio elettrico che riguardano sia il singolo impianto domestico per ridurre al massimo le dispersioni di corrente, sia per quanto riguarda l’intero condominio grazie alla possibilità di installare i pannelli fotovoltaici.
Un impianto fotovoltaico produce energia elettrica utilizzando la radiazione solare tramite i moduli fotovoltaici in grado di convertire l’energia solare in elettrica.
L’impianto è connesso, solitamente, sia all’utenza finale e quindi all’impianto elettrico della casa, sia alla rete elettrica nazionale.
In questo modo è possibile consumare in modo diretto l’energia autoprodotta per alimentare i consumi dell’abitazione, oppure immetterla in caso di eccedenza.
Per quanto riguarda il risparmio di gas, questa è sicuramente la nota dolente delle utenze, soprattutto perché lo utilizziamo sia per cucinare che per produrre acqua calda che per riscaldare gli ambienti.
Ad oggi però è possibile scegliere alcune delle migliori tecnologie per il risparmio come il riscaldamento a pavimento che fa circolare l’acqua ad una temperatura di 35/36 gradi e quindi più bassa rispetto ai tradizionali sistemi. È possibile, inoltre, puntare sulla sinergia tra la pompa di calore e l’impianto fotovoltaico andando ad eliminare la fornitura del gas e vivendo, dunque, in una casa totalmente elettrica!
Ecco, dunque, che tutti i vantaggi del comprare nuovo vanno a ripercuotersi su quella che viene definita “obsolescenza” e quindi sull’esigenza di ragionare sul lungo periodo e su come saranno gli immobili tra dieci o vent’anni affinché l’immobile che acquistate oggi possa competere con gli altri presenti sul mercato un domani.
Quando una casa è di lusso
Lo status di “casa di lusso” modifica il regime dell'Iva sull'acquisto della casa, pertanto è necessario conoscere i requisiti che permettono all'abitazione di accedere a questa categoria.
Innanzitutto è necessario che il terreno sul quale sorge sia definito “di lusso”, ovvero destinato a ville oppure sia un parco.
I metri quadrati minimi che una casa del genere deve possedere sono pari a 3.000. L'abitazione può avere una piscina non inferiore agli 80mq, oppure almeno 650mq di campi da tennis.
Anche gli appartamenti possono guadagnare questo status. L'importante è che non abbiano una cubatura inferiore ai 2000m³ e che l'area sia pari ad almeno 240mq dove si escludono box, terrazze, balconi.
Altre caratteristiche che rendono una casa di lusso sono:
- Una superficie utile superiore a 160mq
- Terrazzi di 65mq
- Il possesso di più di un ascensore per ogni scala
- Il possesso di scale di servizio anche non in presenza di vincoli di legge