Il periodo di crisi che ha colpito non solo l’Italia ma molti Paesi del globo ha avuto forti ripercussioni nel mondo del commercio dove molti esercenti sono stati costretti a vendere l'attività commerciale per mancanza di un futuro economico adeguato.
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- Come vendere una attività
- Il ruolo dell'agenzia in caso di cessione attività
- La crisi in Italia
- Cosa fare dopo
Come vendere una attività
Per effettuare al meglio la vendita di un’attività avviata, è necessario seguire alcuni passi per fare sì che non si lasci nulla al caso. E’ necessario però aggiungere che in tempi di crisi come questi, il numero degli Investimenti è diminuito e non è molto facile trovare compratori dietro l’angolo. Tuttavia, è utile seguire alcune indicazioni generali:
- Affidarsi a professionisti o intermediari, qualunque sia l’ambito di riferimento
- Monitorare bilanci, planimetrie e fotografie del locale in questione per suscitare maggiore coinvolgimento nel cliente
- Non chiedere prezzi che non siano in linea con il mercato; con la crisi attuale, infatti, chiedere un prezzo eccessivamente alto potrebbe essere considerato un boomerang. Il costo dell'attività in vendita rappresenta infatti il primo parametro che valuta il potenziale compratore
- Lasciare il locale in buone condizioni
Queste sono le informazioni sull’aspetto dell’immagine ma è anche importante seguire le regole presenti nell’atto. I documenti per vendere un negozio sono: fotocopia dell’atto di compravendita dell’attività fra venditore e compratore; modulo di comunicazione di cessione dell'attività; dichiarazione del cessionario e certificazione d’iscrizione alla Camera del Commercio.
Anche in questo campo bisogna contattare esperti come i commercialisti per fare in modo che la pratica venga chiusa definitivamente senza che l’Agenzia delle Entrate torni a chiedere pagamenti anche una volta chiuso il servizio.
Il ruolo dell'agenzia in caso di cessione attività
Al momento della cessione di un'attività, l'agenzia non si limita a fornirvi consulenza circa la burocrazia da portare a termine: si preoccupa anche di dare visibilità alla vostra offerta e di gestire tutte le persone interessate all'acquisto.
Il momento della pubblicità è fondamentale. Questo viene perseguito sia tramite la bacheca dell'agenzia sia tramite il web. La commistione di elementi di comunicazione digitale e tradizionale (gli avvisi appesi per la città) riveste molta importanza, visto che il target di riferimento può essere raggiungibile con l'uno o l'altro mezzo. Oggi, infatti, chiunque può decidere di aprire un'attività di qualsiasi genere.
L'aiuto dell'agenzia, quindi, è inestimabile nel momento in cui dobbiamo “creare” l'offerta, nel senso di decidere tutti i parametri dell'annuncio. Quello più importante è ovviamente il prezzo e il ruolo dei professionisti qui è davvero necessario: la percezione che possiamo avere noi della nostra attività può non essere obiettiva e portarci a fare un'offerta che non corrisponde ai trend di mercato.
Una volta creato l'annuncio e diffuso, l'agenzia farà da tramite per gli interessati. Viene eseguito un sopralluogo con ognuno di questi, nel quale si espone la totalità dell'offerta. Per coloro veramente inclini all'acquisto, segue la fase del colloquio con l'agenzia e il proprietario per definire eventuali dettagli e dare le basi per una reale proposta d'acquisto redatta per iscritto. L'ultimo atto è la scrittura della lettera d'intenti che serve a trasferire la proprietà.
Ma sicuramente, come in molti settori, l'aiuto dell'agenzia di fiducia segue tutto il processo, notificando le varie fasi in modo che entrambe le parti siano consapevoli dei processi in atto.
La crisi in Italia
La vendita di un’attività può avvenire per diverse ragioni e purtroppo il periodo contingente in tema economico che sta vivendo l’Italia sta portando molti negozi a chiudere. Tra i motivi principali ci sono i canoni d’affitto troppo alti e la mancanza di incassi che portano i negozianti a non riuscire più ad andare avanti.
Il problema è molto diffuso, soprattutto al Sud, dove in città come Cagliari, Napoli e Catania (dove in Via Etnea ha chiuso un negozio su quattro) molte attività hanno abbassato la saracinesca. Nel capoluogo campano, in questi ultimi giorni, ha chiuso addirittura la libreria Mondadori, che ha rappresentato così il colpo di grazia per le attività culturali regionali.
Cosa fare dopo
Dopo aver venduto, le strade da prendere sono molte. Considerato che da questo processo si ottiene una certa somma, è possibile aprirne un'altra in un settore che si ritene migliore, più fruttuoso. Si ricorda che i finanziamenti statali e dell'Unione Europea sono quantitativamente rilevanti e che, per tale ragione, possono contribuire al futuro di molte fasce di popolazione (giovani, donne e così via).
Oppure si può cercare un impiego come dipendente. Sicuramente l'esperienza lavorativa ricavata dalla gestione di un'attività non può essere sottovalutata durante la stesura di un curriculum e, per cui, se si cercherà un lavoro nello stesso settore dell'attività che si possedeva, si avranno numerose chance. Può essere interessante eseguire una prima ricerca preliminare nei vari portali dedicati al lavoro.
Non è da escludere di spostarsi all'estero: ogni paese ha settori nei quali è possibile inserirsi. L'importante è organizzare il piano d'azione: recarsi fuori Italia senza scopo equivarrebbe a consumare tutti i risparmi sperando in un mero colpo di fortuna.